venerdì 2 dicembre 2011

Ricordi di Natale

Si avvicina il Natale.
Salto nel vuoto....i miei ricordi scivolano all'indietro sino alla fine dei "favolosi" anni ottanta,
Le scuole elementari.
Non mi è mai piaciuto granché andare a scuola, nel senso che non mi piaceva dover stare tante ore sui banchi, fermo e attento, studiare matematica, geografia e soprattutto i compiti a casa, quelli proprio li detestavo.
Ma quando si avvicinava dicembre magicamente fremevo all'idea di andarci, e tutto era più rosa, la sveglia alle 7.00, l'autobus giallo alle 7.45 la pioggia il freddo. Questo perché noi bambini eravamo impegnati con i "Lavoretti di Natale". Ovvero dei piccoli manufatti natalizi che potevano variare dalla semplice cartolina con l'albero o il presepe spolverata con la porporina, che era ed è un Must in tutte le scuole dell'infanzia, sino a progetti più arditi quali ghirlande, soprammobili, centri-tavola e quant'altro. Questi manufatti erano destinati ai nostri genitori come regalo di Natale.
Oltre al tanto amato lavoretto si addobbava la scuola con ghirlande, pupazzetti di neve, stelle,alberelli in cartoncino che pendevano dalle finestre in legno dipinte di un grigio chiarissimo, tristissimo, semi sverniciate dall'usura. e come non annoverare i celeberrimi fiocchi di neve in "3d" ricavati dai batuffoli di cotone appesi con il filo di nylon, kitchissimi quest'ultimi!
e naturalmente veniva allestito un grande presepe nell'ingresso dell'edificio. Ovviamente per  realizzare tutto ciò c'era bisogno di tempo, che veniva sottratto alle normali ore di lezione.
Per me che adoravo già all'epoca tutto quello che aveva una parvenza artistica, tutto ciò era a dir poco orgasmico! per quei bambini a cui  invece non fregava nulla di disegnare e colorare era pur sempre un diversivo alle noiose attività di precetto.
Capite dunque la mia gioia quando si avvicinava questo periodo, e ancora oggi questi ricordi sono vividi nella mia mente.
Sarà stata la quarta elementare e la mia maestra, cattivissima, più di "Fraulein Rottermaier", la severa istitutrice di Heidi, ci sottopose degli angeli da colorare, fin qui tutto normale, ma io che già ero "avanti" lo colorai cercando di evitare le campiture piatte di colore, ma cercando di realizzare delle sfumature, quindi colorai solo alcune zone , lasciando bianche altre, e calcando sui contorni...
quando La stronza (la maestra) lo vide, si mise a gridare dicendo che coloravo da schifo e che mi dovevo adeguare agli altri e mi suggerì di "guardare come fanno gli altri e copiare".
Povera pazza... pensai io questa non ha capito nulla, fortunatamente una certa supponenza che mi distingueva, non mi fece perdere d'animo, la accontentai, ma continuai a colorare come piaceva a me, quando giocavo a casa per conto mio.
Vaglielo a spiegare alla maestra adesso che ho scelto poi un percorso di studio prettamente artistico, che mi sono laureato col massimo dei voti.
Oggi  ai ragazzini o ai bambini, insegno loro di assecondare il proprio gusto, il proprio stile, senza dare mai dei Diktat precisi e assoluti, ne mi sogno di dire l'odiata frase: <<fai come il tuo compagno...>>.




6 commenti:

  1. Idem....a me ha sempre detto che coloravo benissimo...infatti presi gli studi artistici... :-) che bei ricordi...

    RispondiElimina
  2. che bel post....che ricordi!parecchi anni prima degli '80 in un paese di campagna non si faceva piu' di tanto come abbobbi...ma io avevo una maestra che veniva dalla "città" e c'era la Standa!!!!sai quante cose ci portava oltre alle idee da realizzare:)buon W.E.
    lost

    RispondiElimina
  3. Chico: benvenuto, almeno te però hai avuto una maestra che riconosceva il tuo talento...

    RispondiElimina
  4. Lost, grazie per il complimento. hai ragione come non menzionare la mitica Standa cosi anni ottanta! e con la linea Marta Martissima? te la ricordi? mi sa che ci farò un post dedicato!
    buona domenica a te!

    RispondiElimina
  5. Sinceramente i lavoretti che facevano fare a me a scuola erano degli obbrobri impresentabili che perdevano pezzi e porporina e perlopiù finivano diritti nel secchio.
    Comunque il mio spirito natalizio è sopravvissuto a questi traumi infantili e per me questo resta il periodo più bello dell'anno!

    RispondiElimina
  6. Graziano io invece ricordo di averne fatti di bellissimi e ti confesso che alcuni erano pure utili! e un paio li conservo in soffitta tutt'ora!

    RispondiElimina