venerdì 28 dicembre 2012

D.V. Quando si dice più grande della vita stessa

Ritratto di Diana Vreeland
coprirght 2012 Nato_Stanco
Parlare ancora di Diana Vreeland, e frane addirittura un post, è cosa vecchia, io stesso ne ho letti diversi sul web, scritti adeguatamente e molto esplicativi per altro. 
Ma non voglio esimermi da farne anche io uno da condividere con voi, e raccontarvi che figata sia stata conoscere questo singolare eccentrico  favolistico personaggio!
Una vita nata sotto una buona stella certo, ma una donna come lei la fortuna se l'è saputa modellare  addosso, come uno dei tanti abiti da lei splendidamente indossati.
Se è vero che un vestito ti cambia la vita, l'aver indossato proprio quello giusto le valse l'inizio della sua carriera nel campo dell'editoria di moda!
Il mio primo contatto con lei avvenne anni addietro: mentre guardavo il film "A Wong Foo grazie di tutto Julie Newmar"  in una scena una delle protagoniste/i mostra a  favore di camera, questo famigerato libro, consigliandolo caldamente ad un ragazzo di cui aveva intuito le....chiamiamole cosi, promettenti qualità.
Il ragazzo chiede: -dovrei leggerlo?
la Drag Queen risponde : -oh! dovresti impararlo a memoria!

Mai frase fu più veritiera! dopo molto tempo ecco che prima navigando sul web, poi leggendo vari blog ed infine imbattutomi, finalmente, in libreria mi ritrovo al cospetto di:  
D.V biografia di Diana Vreeland.
Ci tengo a precisare che,  non voglio far passare il libro come un semplice volume edito per appassionati di moda, o sbrigativamente sotto la definizione di libro queer, da finocchi insomma... no! è invece,  un trattato di vita, un divertente racconto, una lezione di storia contemporanea, un libro di costume, una fiaba, che appassionerebbe chiunque abbia uno spirito un  pò curioso.
Cosa c'è di più fiabesco di una donna che partita dall'essere una negoziante di biancheria femminile si ritrova a capo di una delle riviste di moda più famose e autorevoli del mondo quale direttore di Vogue America?
A conclusione della sua collaborazione con Vogue, quando la sua carriera sembrava prendere una definitiva battuta d'arresto ecco che le viene chiesto di collaborare con il "Costume Istitute of Metropolitan Museum of Art" curando mostre memorabili. Gli americani hanno un detto: Larger than life, ovvero  più grande della vita stessa, spropositato, esagerato e lei ha pienamente rappresentato questa condizione.
Qui di seguito lascerò alcune delle frasi che più mi hanno colpito da condividere con voi;
tanto per farvi capire di che pasta era fatta questa donna....


Per avere successo, la prima cosa da fare è nascere a Parigi, tutto il resto poi segue  naturalmente...

Dio è stato giusto con i giapponesi. Non ha dato loro petrolio, carbone, diamanti, oro, o risorse naturali... niente! Non c'è niente di originario dell'isola su cui possa erigersi una civiltà. Quello che Dio ha dato ai giapponesi è stato il senso dello stile preservato nei secoli attraverso un duro  lavoro e le discipline dell' ambizione.

(Parlando a proposito del teatro Kabuki)
 E' la parte di una donna che sta recitando capite?e' risaputo che tutti gli attori sono uomini, ma la delicatezza di questo ragazzo...  tutto stava in quelle palpebre, molto più delicate del primo fiore primaverile. Ve lo assicuro, se avessi una figlia femmina la manderei da lui a imparare come diventare una donna.

La moda deve essere la LIBERAZIONE più inebriante dalla banalità del mondo.

Un vestito nuovo non ti porta da nessuna parte , ciò ce conta è la vita che conduci, il genere di vita hai vissuto prima e quello che farai dopo con quel vestito addosso.

Ma l'essere nata a Parigi, l'aver vissuto già da piccola in ambienti culturalmente interessanti e aver sposato un uomo ricco, non bastano per fare di lei ciò che  è stata, serve una tempra d'acciaio, forza di volontà, ironia e determinazione, come lei stessa dice alla fine della sua storia, (o racconto ?):
"Sono sicura di aver scelto di nascere a Parigi, sono sicura di aver scelto i  miei genitori, sono sicura di aver scelto di essere chiamata Diana e sono sicura di aver scelto di avere una governante che si chiama pink!"

Insomma avete capito? chiaro no??? Dovremmo tutti imparare ad essere un pò più sicuri anche delle scelte che ci sono state imposte, rendendole nostre o fingendo che lo siano....

Se non sono stato bravo a tal punto da farvi incuriosire abbastanza, consiglio la lettura di questo che è sicuramente l'articolo che meglio descrive il personaggio, per altro scaturito dal geniale e brillante penna del bravissimo autore di uno dei blog più divertenti e colti che io conosca.... 

lunedì 17 dicembre 2012

It's all so quiet?

Ci sono film che raccontano belle storie, ci sono film che fanno commuovere, divertire, o nei peggiori dei casi, annoiare.
Poi ci nono film in cui quello che ti prende è l'estatica estetica delle scene, della fotografia, dei costumi, non ultimi.
E' il caso del film "THE ARTIST"
Il mio gusto personale in fatto di storia del costume mi trova profondamente devoto a quel periodo che va dagli anni '10 sino agli anni '30,  con un breve interesse per i '40, del secolo scorso.
Intorno agli anni Venti bustini e laccetti che costringevano il corpo in forme artefatte, cedono il posto ad un nuovo stile: tagli lineari, più essenziali e morbidi, le curve del corpo femminile sono nuovamente liberate dopo secoli. Questi abiti non solo sono più comodi da indossare, sono anche,  una sociologica, prima, tiepida liberazione delle donne dai legami e prigioni, imposte dalla società e da tutte quelle figure maschili imperanti: proprio marito, padre e così via.
Abiti che sono è una vera gioia per gli occhi, anche i capelli tagliati corti alla maniera di  intriganti carrè, ci restituiscono una figura femminile più disinibita e sfrontata, tentatrice. Le lunghezze delle gonne poi, si arrampicano sempre più in salita, accorciandosi... Nel film ero ipnotizzato dalla leggerezza degli abiti della protagonista, e dalle sue gambe, finalmente scoperte. Ho pensato alle donne giovani del tempo, che gran fortuna finalmente sfidare secoli di oscurantismo e segretezza.



assolutamente charmant il protagonista Jean du Jardin

Poi ovviamente ti ritrovi ad ammirare il lusso di copricapi tanto discreti delle dimensioni quanto sfacciati nelle forme e decorazioni giustapposte. Stole di visone, borsette e decorazioni di lustrini. Tutti gli abiti indossati dalla protagonista suggerivano un lusso, discreto, moderno, giovane.


Se di Merilyn si disse che -le mancasse solo un neo per essere perfetta-, la protagonista, una giovane ragazza in carriera, ce l'ha, e per di più assolutamente finto, quindi consapevole, e saprà sfruttarlo a dovere.




Se qualcuno si stesse chiedendo il perché, io non abbia fatto accenno assolutamente alla trama del film, ciò non significa che non mi sia piaciuto, ma semplicemente non volevo fare un post su questo argomento....e poi diciamocelo, non è che abbia questa grande cultura cinefila per permettermi di farlo! 
Non parlerò dunque della bellezza di un film che racconta del cinema prima dell'avvento del sonoro, la rilassante visone in bianco e nero, le scene immerse in una nebbia surreale, le battute, pochissime e minimali; è allo spettatore che è richiesta una maggiore attenzione, non parlerò delle tante scene  in cui vediamo solo muovere le labbra e facendo carico a noi stessi, ricavarne un nostro ipotetico e personalissimo dialogo.




sabato 3 novembre 2012

Vermeer a Roma, un esempio di pubblicità ingannevole...

VERMEER 

GUARDA! C'è Vermeer a Roma...!
Peccato sprecarsi nel sottotitolo "il secolo d'oro dell'arte olandese" senza citare neppure in questa occasione la possibilità, reale, di ritrovarsi in una collettiva di artisti più o meno contemporanei a Vermeer che a conti fatti ne fanno la mostra, e non in una personale.
Il fatto di ritrovarsi inebetiti davanti a tutta una teoria di sale, con pannelli molto cool nei colori che andavano dall'indaco all'azzurro al verdino anni 60, dal viola sfacciato all'indefinito e mai ben chiaro color tortora, convinti di trovarsi dinanzi  tutte opere del maestro e solo dopo alcuni secondi alzando lo sguardo sui variopinti pannelli più simili a palette cromatiche che ritrovi nelle mazzette delle tinte del ferramenta...leggi i vari nomi di artisti impressi a stancil e capisci di botto che ti tocca rintracciarle come funghi qua e la le famose tele del pittore....
un pochino questa cosa ti fa incazzare..... e ti senti preso in giro, ma caspita io l'avrei vista ugualmente questa cavolo di mostra, tanto più per visitare il palazzo de  Le Scuderie del Quirinale, dall'interno....e invece loro vogliono prenderci tutti per i fondelli non accennando in minima parte che si trattava di una collettiva!


Manifesto pubblicitario della mostra


La Mostra
Jhoanneas Vermeer, Olandese, assieme ai suoi conterranei sono comunemente definiti Pittori Fiamminghi, ovvero residenti in quella zona geografica detta appunto le Fiandre.
Il termine fiammingo però non sta a connotare solo una provenienza geografica ma sta a designare un genere pittorico fatto di una cura maniacale , minuziosa dei particolari, oltre alla presenza di piante e fiori restituiti in maniera dettagliatissima, come se ci trovassimo a sfogliare un catalogo scientifico di botanica.
Questi pittori influenzarono addirittura l grandi nomi del rinascimento italiano e ne avrete un esempio osservando minuziosamente il prato e la vegetazione tutta, che fa da sfondo al celeberrimo capolavoro di Botticelli , La Primavera.
oppure la meno nota opera di Antonello da Messina, San Girolamo nello studio, dove la dovizia di particolari non è affidata ai fiori e alle piante ma ai suppellettili e oggetti doverosamente riportati su tela, che compongono l'affollatissimo studio del santo.
Le tele della mostra non raccontano né eroi, né divinità classiche,né santi, tranne una solo eccezione, nella fattispecie un opera di Vermeer, Santa Prassede.
L'esposizione ci racconta di gente del tempo, innamorati che leggono sognati la loro corrispondenza, salotti buoni dove fanciulle luterane suonano il virginale, signorotti, in abiti più o meno eleganti ai loro scrittoi ricoperti di tappeti e stoffe broccate. Bambini che giocano con i cani, galline... porte aperte che danno sul giardini affollati di fiori. Secondo la nomenclatura dell'arte del tempo queste tele rientrano in quella che veniva definita pittura di genere, ovvero soggetti, che esulavano dai fatti storici, mitologici o religiosi, ma che rappresentavano nature morte e scene di vita quotidiane, infatti,  per sottolineare la loro subalternità alla grande pittura, queste tele di genere, dovevano essere di piccole dimensioni. L'opera che vedete sul manifesto, è non più grande di un francobollo, davvero piccolissima...e mi sembra quasi che Vermeer abbia preso un pò troppo alla lettera il diktat delle piccole dimensioni!
 ma non temete ce ne sono di più grandi...
Queste tele hanno anche non pochi errori prospettici: gli olandesi si spostavano poco,  entravano poco in contatto con altre culture, e non interessava loro granchè studiare il piano prospettico del quadro, ma sono grandi maestri nella minuzia dei particolari, nel restituire in maniera impressionate e magistrale, la texure dei tessuti, le tende, gli arazzi, gli abiti delle dame appaiono palpabili al tatto, in maniera stupefacente.
Le stesse committenze sono meno pregiate blasonate, ad esempio dei vari Papi e cardinali romani, non sono principi o nobili a fare da committenti, ma membri della borghesia o mercanti, artigiani, negozianti, che raggiunta un'adeguata agiatezza economica commissionavano ai pittori le tele e i soggetti desiderati.
Sono tele da salotto che guardano in altri salotti, occhi che spiano nella vita degli altri, fotogrammi che bloccano attimi delle loro vite, o di ipotetici beniamini delle classi più ambienti, per altro  noiosette, insomma molta molta noia.... mi è sembrato di trovarmi difronte al Grande Fratello... (che tra l'altro non era nato proprio in Olanda?)
la curiosità: constatare che c'era una tela prestata dalla collezione di Sua Maestà la Regina Elisabetta II
momento paradossale, mancava (ovviamente) La ragazza Con l'orecchino di Pela unica opera famosa ai più dell'artista Vermeer,  ma in compenso, c'era una tela con lo stesso titolo, di un altro autore, di dubbia qualità...quindi non se la filava nessuno!
Insomma quando pensi che nello stesso periodo in italia c'era Caravaggio...
titoli come
"Giovane Donna con un piatto di limoni" 
oppure
 "Donna che dà da mangiare ad un pappagallo" 
ti fanno un pò sorridere...
....e poi prendi la via delle scale con le vetrate (progetto Gae Aulenti) e ti soffermi a vedere le sterminate ricchezze archeologiche, rinascimentali, barocche  di Roma e dici, -cazzo per una volta siamo meglio di questi Olandesi-.

martedì 23 ottobre 2012

Temibili corsi e ricorsi storici

A volte ti ritrovi a pensare ai tanti errori che l'umanità a fatto, sperando che non ricada nuovamente negli stessi....




per esempio: se tornassero di moda i divani anni '90 a con stampe floreali?







e se tornassero di moda (e ho il sospetto che sia imminente) le tute in acetato, peggio ancora negli accostamenti arditissimi che andavano di moda ai tempi delle medie?


..........


domenica 21 ottobre 2012

Se solo fossi un pò meno......


Ci sono cose che facciamo, quasi automaticamente, piccole facezie che non fanno altro che complicarci la vita.
Non parlo di scelte o azioni relative ai grandi fatti della nostra terrena esistenza, sto parlando di quelle azioni banali di cui la nostra giornata è costellata.
Io ad esempio ho il brutto vizio di dover fare tutto di fretta, anche e soprattutto quando non c'è ne motivo! così, semplicemente perché sono un pò nevrotico....ad esempio: molto spesso, soprattutto di giorno ho con me una tracolla...(le borse sono quelle femminili, hehe) e metto il portafoglio in una zona ben precisa, ovvero: la classica tasca interna con zip, ma puntualmente, quando lo devo rimettere a posto lo butto da un altra parte, dove capita senza pensarci, che sò....
la tasca posteriore..
quella anteriore....
quella interna mediana...
 Risultato? passo alcuni terribili secondi Convinto di averlo perso! e dopo un paio di vampate di calore per l'ansia ecco che lo ritrovo e mi dico:
 -cazzo ma quando ti decidi ad azionare il neurone che ti fa mettere sto cazzo di portafoglio sempre allo stesso posto?-
problema accendino: una volta lo ficco nei pantaloni, altre nel pacchetto delle sigarette altre volte in una delle mille tasche della borsa...hops! tracolla! risultato se devo farmi una sigaretta successivamente passo minuti a frugare nelle tasche davanti, quelle di dietro, nella borsa, nelle tasche della giacca con gesti sempre più veloci e bisbetici tanto che sembra che stia ballando la Macarena o il Gioca jouer:
mani in tasca!!
mani dietro....
giro...!
e......borsa.. peppe repe reppepe.....
problemi simili con la chiusura  dell'automobile, tipico atteggiamento ossessivo-compulsivo: chiudo la macchina senza pensarci e poi mi interrogo sulla possibilità di aver dimenticato di farlo, oppure se l'ho chiusa bene, come se ci fosse un modo corretto di chiuderla, per evitare questi dilemmi ansiogeni, che tra l'altro io SO' DI AVERLA CHIUSA! ma c'è sempre la vocina da Trool che ti dice:
-e se proprio stavolta non lo avessi fatto???-
allora ho escogitato un trucco:  quando chiudo, recito come da copione, ovvero aziono il telecomando con gesti lenti e ben visibili, come se stessi girando un film, dove tutto è fatto in modo che sia visibile chiaramente..e mi dico: vedi pirla che la stai chiudendo? non ti fare troppe pippe mentali poi!

martedì 9 ottobre 2012

Parlando a me stesso....


copiright NatoStanco 2012


Dove sono stato e cosa ho fatto in tutto questo tempo?
Ho viaggiato.
Ho conosciuto persone interessanti...
Mi sono lasciato impregnare da arte cultura e cibo....
E' arrivato l'autunno stagione da me odiata, temuta, quest'anno c'è chi dice che sarà diverso.....
Progetti per il futuro?
Rerum novarum....



lunedì 27 agosto 2012

Somebody that I used to know

-Hai mai letto la traduzione di questa canzone? mi fa una mia amica...
io rispondo di no,
-beh leggila dice lei...

Googolata rapida, leggo...
mi sorprendo di come per filo e per segno questo brano parli della mia situazione attuale! avevo in mente di scrivervi dettagliatamente  tutta la questione, di come sia saltata per aria la costruzione di un rapporto di ben quattro anni.
Gli eventi si riferiscono a più di un mese fa, e a questo punto ritengo inutile ripercorrere quegli ultimi attimi in riva al mare dove mi sono sentito dire, che non lo rendevo più felice, di non contare più nulla, o quasi dalla persona che amavo.
Inutile tediarvi con parole e fatti che ormai non possono essere cambiati. Io stesso sto cambiando rapidamente, e voglio guardare oltre. E' come se mi avessero spinto giù da un aereo, e hai quella manciata di secondi  per aprire in fretta il paracadute che ti eviterà di schiantarti al suolo.
Sto facendo questo...sto aprendo il paracadute.
Da questo evento devo trarre tutte le cose positive che ha da offrirmi, per prima cosa, cambiare la mia vita, magari trasferirmi, non avendo più un legame da tutelare per paura della lontananza.
In secondo luogo: guardarmi intorno e passare un periodo in cui fare esperienze conoscere gente nuova senza volere nulla di duraturo vivere l'attimo, imparare a non pensare alle conseguenze, non farmi mille congetture...
Imparare a stare da solo, senza amore, essere adulti è cavarsela da soli, capire come andare avanti senza una persona accanto mi farà maturare, infondo sono sempre stato lungamente fidanzato, e a conti fatti da circa 10 anni sono stato solo per pochi mesi. Sento che ho bisogno di un periodo sabbatico, in cui curare me stesso.... eliminare questo veleno che ho dentro, lentamente.
Devo completare la mia formazione interiore, diventare una persona migliore, più orgogliosa e fiera di sé... in fondo forse è stato questo l'elemento mancante che lo ha fatto disinnamorare  di me?

Però come brucia sapere che i ricordi di quattro anni, le sensazioni le parole profuse gli abbracci, gli sguardi carichi di amore,le notti passate insieme saranno solo ricordi appartenuti Semplicemente ad una persona che un tempo ho conosciuto...samebody that I used to know




mercoledì 22 agosto 2012

Di ritorno.....


Un post per dirvi solo che sono tornato.
Per recuperare la vostra attenzione, e farvi ricordare che ci sono ancora.
Sono passati due mesi, ritornare a casa, ai miei ritmi, alle mie cose, ai miei odori, ai miei ricordi, alla mia solitudine(quella positiva) è fortemente destabilizzante!
Devo praticamente risistemare due valige di roba...di ricordi, di emozioni contrastanti.... un delirio insomma.
Approfittando del fatto che, siete tutti più o meno in vacanza, e che abbiate poco tempo per leggere, rimando a qualche giorno la pubblicazione del post, che per altro devo ancora scrivere, in cui vi racconterò tutto, di questa "estate strana", una delle più amare della mia vita...




giovedì 21 giugno 2012

L' inesorabile ora della partenza

Manca ormai poco alla mia partenza, ho fatto una fatica immane non tanto per raccattare e mettere in valigia, quanto a preventivare e immaginare tutto quello che potrà servirmi in questi mesi, in cui sarà via per lavoro, mentre tutti voi sarete in vacanza....

Inutile dire che da buon ipocondriaco il numero dei medicinali ha quasi equiparato quello delle magliette, devo ancora, mettere dentro tanta roba che userò sino all'ultimo minuto, perciò li ho appuntati su una lista, per essere certo di non lasciarli a casa, mancano all'appello ancora fazzolettini e salviettine umidificate, e l'Autan....da comprare!

Il risultato è che ho riempito una valigia, e un borsone tipo da  palestra, più la sacca a tracolla, sono certo che dimenticherò qualcosa...
con me porto:
 20 t-shirt, 
due jeans lunghi, 
5 paia di berbuda
numero imprecisato di calzini 
25 paia di boxer/slip
2 costumi
2 infratdito
2 paia di scarpe
asciugamani usa e getta Q.b
2 camicie maniche lunghe
1 cadigan e un gilet
1 sciarpa in cotone
2 necessere pieni di prodotti
e molto altro....

-Dunque è questa la nave che chiamano l'inaffondabile? non mi sembra più grande del  Mauretania,
Trudy il mio soprabito.....

 Il risultato è che sarò carico di roba ma certamente lontano dallo stile e i confort di Rose, prima di imbarcarsi sul Titanic.....
ma molto più mestamente mi aspetta un proletario viaggio su intercity....
con un immagine simile a questa di noi viaggiatori:



ora non fate che a settembre al mio ritorno non tornate a leggere il mio blog, conto di ritrovarvi tutti, E naturalmente, continuare a leggervi.... buona estate a tutti e...dimenticavo!....


OGNI TANTO PASSATE DI QUI PER METTERE UN PO' DACQUA ALLE PIANTE!!
HAAHHAAH 

mercoledì 20 giugno 2012

Soluzioni agli indovinelli di ieri

N°1 
Pablo Picasso
Les Damoselles d'Avignon
1907, MoMa New York
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va detto che benché abbia scritto che il bordello era in una via di Avignone, in realtà si trovava a Barcellona, e Avignone era il nome della via, ricordo che Picasso come spesso faceva, esegui diverse opere dello stesso soggetto, ma questa è la versione ufficiale dell'opera.









 N°2
Marcel Duchamp
La sposa messa a nudo dai suoi scapoli, meglio nota come "Il grande vetro"
1915-1923, Museum of art of Philadelphia
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Opera controversa e mai del tutto decodificata, se avessi avuto più tempo, ne avrei fatto un posto intero. Siamo difronte ad  uno dei rompicapi della storia dell'arte un pò come La Tempesta di Giorgione, di cui non è chiaro, o almeno non del tutto, il vero significato. Vi consiglio di cercare sui libri o sul web, ma non soffermatevi ad una ricerca sommaria di un solo sito, ma leggetevene almeno 2 o 3, per avere un raffronto e maggiori delucidazioni.
Torno a ripetere che Duchamp è un pilastro dell'arte contemporanea, e quindi artista importantissimo, come Colombo, e la scoperta dell' america che sancì l'inizio della storia moderna.




martedì 19 giugno 2012

L'indovinello del Blogger n°2

Dopo il "grande successo"  (vabbè non è poi cosi grande però fa scena dirlo... ) del precedente post, con indovinello sull'arte, ve ne propongo altri due....come mi avevano chiesto, alcuni di voi....


Indovinello facile: 



In una via di Avignone
ci sarebbero un sacco di battone,
lì l'artista trovava il suo sollazzo
e di cognome fa *********

Era 1907
e decise di dipingerne sei o sette...
da quella sera stessa
la pittura non fu più la stessa!

con pennelli e colori 
dipinse signorine a tre dimensioni!



Indovinello Difficile:


Collocato chissà dove,
troneggia uno strano oggettone,
né tela né bronzato
ma di vetro è creato!
 su di esso il genio la polvere vi ha incollato.
Per un gesto screanzato
uno squarcio si è creato!
ma serafico l'artista ha risposto:
non fa nulla se si è rotto!
la crepa sì formata
la sorte l'ha creata!


Domani mattina le soluzioni.......

giovedì 14 giugno 2012

Il destino dei parenti d'arte in pittura

Essere  parenti d'arte  non è cosa facile, sempre messi a confronto con il proprio parente illustre, fino a far dimenticare ai più il proprio nome che viene sostituito con la locuzione: il figlio di.....parente di... fratello di....

Se la cosa riguarda padre e figlio può scatenare rivalità edipiche difficilmente superabili, ma le vere tragedie si consumano quando la rivalità serpeggia tra due fratelli, di cui uno splende, ho diciamocelo ha semplicemente avuto più culo dell'altro...
Ora lo so che la vostra mente corre subito al cool very cool di Pippa M. certamente più famoso della ormai blasonata sorella Kate, o della tentata scalata della sorellina di Belen che ha pensato di farcela anche lei, qui in Italia, ma dubito che oltre qualche ospitata in disco oppure alla sagra dell'Anduja a Castrovillari, non andrà molto lontano....

Ma... miei prediletti, volendo citare figure certamente più illustri come non ricordare la celebre rivalità tra Romolo e Remo...conclusasi con l'uccisione di quest'ultimo?
e volendo andare ancora più indietro, la prima coppia di fratelli-coltelli Caino e Abele, il quale anche in questo caso finisce puntualmente accoppato dal fratellino...e detto tra noi mi ricordano tanto i due fratelli rivali in Georgie, (cartone animato anni 80) con uno dei due riesce finalmente a farsela la sorella, adottiva, seppur in condizioni pietose e illegali.


Anche nella storia dell'arte vi sono casi di fratelli artisti, dove uno diventa famoso e l'altro no.....
Se vi sottopongo il nome Alberto Savinio vi dice nulla?
e se vi dico Andrea, francesco Alberto De Chirico?
Essì, sto parlando del quasi totale sconosciuto fratello del celebre Giorgio De Chirico, che chi conosce poco l'arte ignora totalmente.
I due fratelli non furono però affatto rivali, anzi ebbero la fortuna di vivere in una famiglia intellettualmente stimolante, e Alberto chiaramente dipingerà robe simili al fratello aderendo al movimento metafisico, ma spingendosi anche oltre con figure zoomorfe simili alle assurdità surrealiste...o dada. O alle divinità egizie scolpite sulle pareti tombali dei faraoni.

I Genitori

Penelope
Le nozze del gallo




















Giocattoli
Le sue tele sembrano fatte di pasta di zucchero o marzapane quando dipinge fantastici paesaggi architettonici simili alla casa del bosco della strega di Hansel e Grethel....



Isola degli incantesimi

....oppure giocose composizioni fatte con i Lego. Gli stessi titoli lo confermano.
Il suo destino fu quello dell'eterno dilettante, come se "non fosse abbastanza bravo per..."
e non solo nella pittura, egli aveva interessi poliedrici: fu musicista, scrittore, regista teatrale, scenografo, (del resto la sua pittura così come lo stile metafisico è di per ricco di sfondi e impostazioni architettoniche dal taglio scenografico, con fondi e quinte che delineano lo spazio).

Forse un pò come me, aveva  il brutto vizio di lasciare una cosa per appassionarsi subito ad un altra, il che negli ambienti accademici è sintomo di poco spessore piuttosto che genialità (la sua non la mia per carità!) e zacht! non vieni più preso seriamente da nessuno.
Le sue opere le trovo affascinanti, mi piace il gesto vibrato del pennello, molto lontano dal laconico colore steso a grandi pennellate decise, della pittura di Giorgio, fratello maggiore.
Se le osservate da vicino, le singole pennellate sembrano quasi tracciate con la biro, quasi scarabocchi piccolissimi l'uno vicino all'altro, o segni scalfiti con la punta del compasso come si faceva sui banchi di scuola.
Sono opere irriverenti, mi piace pensare che fosse anche un tipo scherzoso.
Pur amando tantissimo la pittura di De Chirico, e sentendomi molto metafisico nell'animo, non mi dispiacciono queste tele in una versione della metafisica pittura meno opprimente, malinconica, e calma di De Chirico.
Personalmente lo sento molto vicino e durante i miei studi accademici mi stava anche molto simpatico.
Appartengono come ho detto al mondo dei sogni, sogni di bambino, come se il pittore si fosse divertito durante la loro realizzazione, come i bambini sono felici mentre disegnano. Inoltre le trovo assolutamente eleganti, mai brutali o violente, pacate. Naturalmente colte, ricche di richiami mitologici, essendo i fratelli nati in Grecia, dove avevano potuto già in fasce respirare la classicità e la solidità di quella che fu la terra della cultura ellenica. Radici e rimandi iconografici che ritroviamo ovviamente, anche nelle opere di Giorgio De Chirico.

-Vi consiglio di farvi una bella googlata, e ammirare la sterminata produzione di opere che non ho riportato per motivi di spazio-



martedì 12 giugno 2012

Ansie, Chi ha paura dei Cambiamenti?

Il fatto:
le cose stanno così, tra pochi giorni mi trasferisco, causa lavoro, per ben due mesi, i pro sono: cambio aria, si spera, conosca gente nuova, mi posso anche divertire lavorando.


I contro:
La "questione fidanzato", ovvero.....benchè paradossalmente vivremo più vicini in termini di km, non ci potremo più vedere con i ritmi a cui siamo abituati, e per giunta avrò  solo un giorno a settimana libero, quindi ci si vedrà in maniera molto risicata, per poche ore, quando potrà raggiungermi.
quindi non potrò non solo farmi delle vacanze con lui, (e mi sento anche in colpa per questo) insomma neppure semplici week end di sole e mare! e  addio serate con gli amici.....




I dubbi: 
che farà il mio lui in questi mesi?. siamo navigando verso il quarto anniversario, e tante cose sono cambiate, anche se ci sentiamo sempre più legati, è pur vero che fisiologicamente, non ci sono gli slanci di un tempo, non c'è la passione ardente del primo periodo... e se trovandosi più libero si sentisse meno vincolato, o tentato?, e se mi sentissi io più libero? le tentazioni sono difficili da allontanare quando si è lontani, ed io ho questa tendenza a dimenticare un pò l'altro se non lo vedo per un bel pò di tempo.....


Le rassicurazioni:
ok, mi dico che è già capitato 2 anni fa, e non è successo niente, che lui mi ripete che ci tiene tantissimo a me e che sono splendido/fantastico/meraviglioso blah blah blah....


L'Enigma dell'ora, Giorgio DeChirico


Ma io sono sospettoso pessimista e possibilista per natura e l'ansia sale.. come il numero delle sigarette....in più la noia di dover preparare un valigione da due mesi, e preventivare pure l'uso di antibiotici e Moment di ordinanza.... 
cosa portare, quante camicie? ma mi serviranno tanti calzini? che palle doversi lavare le mutande....
ma porto 4 tubi di dentifricio, o lo comprerò lì pagandolo tanto?
E il mio Boss si rivelerà uno stronzo patentato? e i colleghi? 
come vedete i dubbi amletici sono tanti...la concentrazione salta, ora, ho lasciato il lavoro a metà anche se la seconda consegna è vicina....e sono andato a comprare un secchiello di gelato, dopo mesi di sobrietà alimentare.....







giovedì 7 giugno 2012

Semplicemente.... una banalità!

In questi giorni mentre lavoro, mi capita di ascoltare per ore la radio.
La mia play list non è così prolissa, e preferisco ascoltare i miei brani favoriti, magari in treno, o se prendo il sole, quindi mi sono messo a sentire quello che l'etere trasmette in questo periodo, tra le varie porcherie che ho ascoltato su tutte spiccava un brano, che sin dal primo ascolto mi ha già dato sui nervi, non riconoscendo la voce (poi ho capito perché) ho subito pensato che fosse il solito bimbominchia uscito da qualche talent, tipo ti lascio una canzone e robe simili...

il brano cominciava così : "ciaoo semplicemente ciaoo" 


IO: ok che sei un nanerottolo e che ti hanno messo a cantare sto brano però ce ne vuole di coraggio..


Lui:azzurro come te, come il cielo e come il mare.....
 e giallo come la luce del sole,
rosso come le cose che mi fai provare......




IO: ma che testi profondi, ricercati...davvero...notevole! dimmi di più!!!!


Lui: per  le tempeste non ho colore, con quel che resta disegno un fiore....


La sera decido di risolvere l'arcano mistero e cerco su youtube: scrivo: ciao semplicemente ciao...
e tadann!!! invece di un diciottenne, mi ritrovo una band di trentenni che risponde al nome di Modà, oh Jesus... ma come è possibile tutto ciò???
non ci credo, guado il  video e mi accorgo che ci hanno infilato pure Jarabedepalo, a me conosciuto solo per quel tormentone estivo che diceva depende da que depende...
che poi l'anno girato in un contesto serafico , col bimbo che gioca e lui (kekko) che fa finta di dipingere.... e con una visione  a metà strada tra l' ecologista- e il  new-age fintissima, che non ci casca nessuno, ovviamente  esclusion fatta per le ragazzine in estro....
Non capisco come si possano, questi Modà passare senza soluzione di continuità dalle canzoni in cui è ingrifato a manetta in cui descrive probabili e futuri amplessi, a questa specie di i bambini fanno oh del 2012.....
I Modà


E poi ti ritrovi a chiederti, ma l'italia che è stata la fucina di grandi compositori e da che hanno smesso di scrivere libretti lirici ne ha fatta di strada....

Ora i gusti sono gusti e non vanno discussi, lo so, ma permettetemi: 
così come la Regina Vittoria non credeva che esistessero le lesbiche , io non credo che esista gente che possa amare questo genere di musica....





martedì 5 giugno 2012

L' indovinello del blogger sfatto....

Avevo in mente di preparare un post su una delle mie tele preferite, che non vi svelerò per ora, la verità è che sono oberato di lavoro in questi giorni e quindi più che il tempo, mi manca la freschezza mentale, anzi la tranquillità, infatti sono nervosissimo: in questo periodo sono richiestissimo e stò ricevendo offerte di lavoro che cominciano ad accavallarsi e non so che direzione prendere, cosa scartare e cosa tenere, tanto più che sono lavori a progetto, l'ideale sarebbe poterli svolgere tutti, se ne avessi il tempo! ma le date collimano quindi bisogna operare una scelta, più che il pragmatismo credo che sia indispensabile una sfera di cristallo e un bonus per una botta di culo, per scegliere al meglio.
 Con questa mente offuscata da mille preoccupazioni non ho i presupposti per poter scrivere qualcosa di bello, ci tengo tantissimo quest'opera e al post che ne deriverà che voglio preparalo ben bene, come qualcosa che mi dispiacerebbe sprecare banalmente....


La sfera di cristallo e il non voler scrivere frettolosamente, mi hanno fatto balenare un idea....
vi lascio qui semplici indizi, 
vediamo se riuscite a indovinare di che opera si tratta:


Se la tela dal vero vuoi ammirare 
nel più importante museo di Francia devi andare,
fu dai Salon quasi snobbata 
ma dai patriottici ammirata,
benchè la donna sulla tela ritratta
la ceretta non si era fatta!
ma brandisce con orgoglio e ardore
il suo proprio tricolore.
In verità di grazia ce né poca:
c'è tanta gente sotto sopra
il messaggio però è importante e fa rima con verità,
benchè un noto "politico" italiano nel suo partito l'ha  invischiato e rivoltato
il suddetto titolo,
gran fortuna non gli ha portato
forse perché con le sue idee totalmente inappropriato!!
Se la tela conosci già 
ricordati che fu dipinta da Dela......x

Ora mi accorgo che benché sfatto, ho scritto questo popò di sonetto.. e meno male che non avevo energie.... Allora chi mi dice di che opera si tratta?
Sarò stato un pò troppo ermetico????




martedì 29 maggio 2012

Burri/Beuys: Due vite, due artisti un fato parallelo ....

Chissà cosa avrebbero fatto della loro vita Joseph Beuys e Alberto Burri se non fossero stati travolti dagli eventi sorprendentemente paralleli, che hanno caratterizzato le loro esistenze. Gli eventi sono quelli della seconda guerra e gli accadimenti ad essa correlati.
Entrambi studiano medicina, entrambi partono per il fronte. Entrambi elaboreranno questa drammatica esperienza grazie all'arte.
Burri partecipa al conflitto in qualità di medico da campo, verrà fatto prigioniero per diverso tempo dagli americani, per poi essere rilasciato a conflitto finito.
Beuys seppur studente di medicina parte al fronte come aviatore, già membro della gioventù hitleriana, il suo aereo precipita e viene ritrovato in fin di vita da un tribù nomade di tartari che lo curano secondo le loro pratiche medico- rituali: sarà cosparso di grasso e avvolto in una coperta di feltro.  Per destino o per effetti realmente terapeutici, il giovane viene salvato e da quel momento la sua vita non sarà più la stessa.
I due al termine del conflitto reinventeranno le loro vite dedicandosi completamente all'arte.
Burri utilizzerà dapprima sacchi,

che lo hanno reso celebre, assieme ad altri materiali di rifiuto, per dedicarsi nell'ultima parte della carriera alle ciclo delle combustioni. queste opere sono quelle più suggestive, attraverso il fuoco, della fiamma ossidrica che brucia , modifica, contorce, cambia la forma alla materia.
Molto belle sono le plastiche che si liquefanno drammaticamente come i corpi, abusati, tribolati, ustionati dei tanti soldati che da medico avrà visto negli ospedali da campo.
sembrano ferite sanguinanti ed infette, corpi straziati dall'orrore della guerra....



le plasiche bruciate sono tra le mie preferite, altre opere che avrei voluto fare io.....
personalmente ci vedo tanti volti, volti di prigionieri che guardano l'obiettivo di un reporter di guerra.....

Beuys invece scavalcherà il tradizionale oggetto artistico, dell'italiano Burri per dedicarsi alla nuova forma espressiva delle performance artistiche.
L'artista tedesco si traveste, si copre col feltro e si cosparge il viso di grasso, il suo ruolo è a metà tra il performer/artista, e lo Sciamano, l'evento più che un happening teatrale e artistico appare un rituale magico-religioso creando un forte contatto empatico col pubblico.

Altre volte saranno gli oggetti ad essere ricoperti dal feltro, con sopra una croce rossa, simbolo dell'aiuto umanitario (un pianoforte, una custodia musicale) che assieme al grasso saranno gli elementi ridondanti della sua produzione artistica.
Materiali magici, dai poteri curativi, che lo  hanno salvato dopo il disastro aereo.

Sono materiali da cui passa l'energia, materiali che permettono il fluire delle forze salvifiche.
Beuys partito al fronte come convinto nazista, ne tornerà completamente trasformato, sia umanamente che ideologicamente, tanto da dedicare anche un opera all'orrore di Auschwitz.


Nella critica ufficiale i due artisti sono molto distanti concettualmente,e artisticamente e non vengono mai accostati assieme, io in questo post ho cercato un fil rouge che li unisce che mi pare sin troppo evidente, se non secondo i parametri della critica d'arte, quanto su quella delle umane esistenze, di un fato sorprendentemente affine, dalle astrologiche coincidenze....
Molto affascinate e questo tornare alla vita, dopo un'esperienza cosi traumatica e realizzando qualcosa di creativo, vitale,poetico, nobile eppure così dannatamente concreto come l'arte....

domenica 20 maggio 2012

Ciao, che si dice sulla Terra?


Sangue sul pavimento, Francis Bacon, ,1986


Si sta come 
d'autunno
sugli alberi
le foglie
soldati, Giuseppe Ungaretti


giovedì 17 maggio 2012

Alla mia pazza Farmacia

"Un post sulla farmacia, e i farmacisti?
Dopo aver letto della "favolosa" Farmacia a Roma, nel blog di Andrea, mi ero ripromesso di scriverne uno anche io, che  purtroppo non ha nulla di culturale, ne di interessante rispetto al sopracitato."

Confesso che un semi-ipocondriaco come me, conosce tutte le farmacie della sua zona, a memoria, e mentre sfoglio il giornale non di rado mi capita di controllare quale sia la farmacia di turno nel week -end, perchè non si sa mai...
Nel precedente post, ho ascritto che mi sarebbe piaciuto fare il farmacista, effettivamente è un bel lavoro: camice bianco, che fa tanto ER, e poi io sto bene col bianco, ambiente salubre, possibilità di rifornirsi come e quando si vuole, avere competenze per fabbricarsi droghe di svariati tipi, peccato che sia una totale schiappa in chimica, del tipo che dopo il concetto che:
 -due atomi di Idrogeno più un atomo di Ossigeno creano una molecola di acqua -
mi sono perso, un po come in latino, dopo la seconda declinazione: catasrofe...e quindi addio alla professione di farmacista....
Ma tornando a bomba, io scelgo di frequentare una farmacia anche in base ai farmacisti che ci lavorano, il più delle volte carini, il più delle volte gay...ma è possibile che sia un lavoro così gettonato? mah...
Ma la mia farmacia preferita non è tra queste, come si potrebbe facilmente dedurre.
No! la mia preferita  è in una dimensione a se stante, fuori da ogni logica.
Si trova in una casa in periferia lungo la statale, non in città, per questo motivo i farmacisti, una coppia molto colorita di mezza età, ne pensa di ogni per scoraggiare i ladri, con tutta una serie di fantasiosi cartelli:

ATTENZIONE CANI AMMAESTRATI ALL'ATTACCO! CATTIVISSIMI!


ATTENZIONE ZONA ALTAMENTE VIDEO-SORVEGLIATA CON TELECAMERE POTENTISSIME!


ATTENZIONE NON SOSTARE NEL PARCHEGGIO PIU' DEL TEMPO NECESSARIO AGLI ACQUISTI

Poi i cartelli sgrammaticati o del tipo: "20 centesimi la caramella" , dove la, sta per
e affissi alle pareti, in alto ma ben visibili,tutta una serie di souvenir della stesso tipo, quali  piatti decorati a mano con bassorilievi delle varie località visitate negli anni, puoi trovare il piattino di Ischia, "Ricordo del Gargano", isole Eolie, Isola d'Elba, Sicilia e cosi via...

Loro sono "simpaticissimi": urlano di continuo, si parlano a distanza, del tipo: 

-lei al banco: Franco ce l'abbiamo la Tachipirina da 1000 mg?
-lui nel retrobottega :No! per chi è???(che te frega?) dai da 500 che è troppo forte, chi è sto  pazzo? (cioè io)poi si sente male!(peccato che era per mio padre e che era stata prescritta dal medico)
ecco la scena è un pò questa...
Poi, se il Signor farmacista è in disaccordo col parere del medico, "apriti cielo!!"comincia  a borbottare e a maledire, e stigmatizzare la proverbiale superficialità dei medici...e non di rado ci scappa la parolaccia!
Loro però hanno questa deontologica abitudine di non chiedere la ricetta, di fregarsene proprio, quini tu gli chiedi un farmaco anche senza prescrizione e loro: -vai tranquillo domani te la fai fare... (e chi gliela ha mai portata?)

ma la cosa più strana e fuori dal mondo che hanno è il cartello, che Non troverete Mai in nessuna zona di Italia, con su scritto:


SI ACCETTANO LISTE NOZZE PER MATRIMONI

Giuro che non sto scerzando, voi ditemi di grazia chi farebbe una lista nozze in una farmacia? per ordinare cosa???? Lexotan per sopportare più indulgentemente le fatiche di un matrimonio? 
Forse solo due novantenni prossimi alla morte, potrebbero comprare, pannoloni, flebo catetere Confetto Falqui e naturalmente Viagra....

Capite perchè la amo???





lunedì 14 maggio 2012

Che lavoro vuoi fare da grande?


Qualche giorno fa ho chiesto ad un mio amico, se riteneva il lavoro che svolgeva soddisfacente, con grande meraviglia mi ha detto che lo trova noioso e ripetitivo, dopo avergli fatto notare che è uno dei pochi fortunati che può fare il lavoro per cui ha studiato, gli ho riformulato la domanda chiedendogli cosa avesse voluto fare allora, potendo scegliere, e candidamente e con tutta la normalità del mondo mi risponde La rock star
-ma come??- ho risposto...
Rilanciata a me la domanda, mi sono scoperto un grande sognatore  anche in questo campo, vero è che in questi tempi di crisi siamo un pò tutti qui a sognare un lavoro, più che sceglerlo.

Elenco dei mestieri che avrei voluto fare nella vita:

Astronauta
Cantante
jweller designer
Web designer
Impiegato
Insegnante
Artista
Attore
Spogliarellista
Attore-porno
Escort
Oculista
Scienziato
Designer
Arredatore
Architetto
Scenografo
Costumista
Farmacista
Creatore di profumi
Stilista
Papa
Re
Ambasciatore italiano ad Haiti
Regista
Scrittore
Vigile urbano
Venditore di mobili
Pasticcere
Receptionista D'albergo(di notte)
Commesso da Dior, Armani (nomi così)
Commesso da Ikea
Barman (che faccia solo coktail)
Guida turistica
Archeologo
Paleontologo
Entomologo
Vetrinista

...e molti altri ancora.

Mario Sironi, L'architetto

Di questi mestieri, alcuni li ho svolti davvero, altri sono rimasti sogni infranti, molti semplici supposizioni....

giovedì 10 maggio 2012

Strike a pose!

In questi giorni ho un pò di cose da fare, tra le tante sono alle prese con una nuova tela, sono reduce dal primo week-end al mare con i mie amici, sto organizzando il lavoro di questa estate, (spero che il progetto vada in porto) e non ultimo, mi godo e gusto le prime sessioni di tintarella, del resto vivere in una villa, circondata da circa 5 ettari di terreno, lontana da occhi indiscreti avrà i suoi privilegi? Certo, non posso stare tanto tempo all'aperto, e devo cercare col lettino una zona a ridosso di un muretto per ripararmi dal vento, che risulta ancora fastidioso...ma i primi risultati si notano, seppur con poche sporadiche ore di sole: una belle pelle  ambrata che fa invidia a molti di questi tempi in cui sono tutti ancora pressochè bianchicci.
Cosi per passare il tempo quando non sono steso supino, leggo qualcosa, l'altro giorno mi sono portato dietro il vecchio manuale di storia dell'arte delle superiori, e ho notato che ci sono diversi ritratti di gentiluomini in pose quanto mai equivoche, pose da diva,  atteggiamenti velatamente effeminati che mi hanno fatto sorridere, insomma, tralasciando gli ovvi parrucconi incipriati e le culotte della corte francese prerivoluzionaria, mi sono reso conto che c'era una certa passività in voga per l'europa del XIX secolo...
Li condivido con voi sperando che nessuno si indigni e mi citi per Villipendio del patrimonio artistico!

J.D. Ingres: Autoritratto a  24 anni
provvidenziale uso della mano lasciva che tiene il mantello svelando appena l'omero
Tranquillo Cremona: Ritratto di Nicola Massa
tipico soggetto affetto da "sindrome del polso leso"
J.H.Tischbein: Goethe nella campagna romana
Il Buon Goethe ritratto alla maniera di Paolina Bonaparte...chi lo avrebbe mai detto?! avrà ispirato lui il Canova?
J.L. David: Napoleone al passo del Gran San Bernardo
hanno usato  più macchine del vento qui che nei video di Laura Pausini, e poi il drappo rosso, e la criniera friseè... favola....
E.Manet: Ritratto di Emile Zola
 schiena ritta con accavallamento stile Alba Parietti...

Come dicevo perdonate la superficialità e stupidità del post, vero è che siamo a maggio e di questi tempi a scuola si faceva i cretini, e si sentiva già l'arrivo delle vacanze, scherzare sugli artisti, gli scrittori era un modo per festeggiare la fine di un percorso....non temete tornerò presto serissimo....

giovedì 3 maggio 2012

Sono Tentato da cosa?

La storia dell'arte è costellata di tele il cui soggetto sono Le tentazioni di Sant'Antonio,
 Bosh ci restituisce una versione didascalica e ricca di minuziosi particolari di gusto tipicamente fiammingo. Sulla tela sono rappresentati tra le tante mostruose creature persino i pesci volanti, frutto della  fervida immaginazione di Satana inviati per tentare il povero santo.

 Anche Cezanne ci offre una sua versione delle tentazioni diaboliche, ma il pittore, lo inserisce nel contesto tipico dell'epoca impressionista con un un imponente nudo femminile in primo piano che sostituisce le moltitudini di personaggini da presepe dell pittore olandese Bosh...
Restando nel tema delle tentazioni della carne, che erano solo alcune a cui il santo fu tentato, vi è una tela di un pittore poco conosciuto che mi piace tantissimo, oltre che per la sensualità, per il pathos di cui è pervasa la scena.


La tela in questione dipinta da Domenico Morelli, conservata presso la Galleria Borghese a Roma, mostra il santo nella grotta-rudere abbandonato dove visse per circa 20 anni nutrendosi solo di pane e acqua e pochi ortaggi che coltivava da sé, a proposito visse oltre i cent'anni, e poi dici che una dieta povera di grassi non renda giovani in eterno!
L'asceta è dipinto giovane, con le mani incrociate è lo sguardo teso intento a respingere la lussuriosa figura che compare da sotto il suo giaciglio, in tutta la sua carnalità, e altri volti di donne poco percepibili, sono sul lato sinistro e alto della composizione pittorica, alla sua sinistra compare incisa sulla parete una croce. Lo stesso santo appare in volto preso da una smorfia che rivela o profonda sofferenza, o il suo complementare , profondo piacere, nota fetish molto intrigante: i bei piedi affusolati che sbucano dalla lunga tunica.
Volendo conoscere la storia di Sant'Antonio Abate, riassumendo i soli fatti salienti: Il giovane Antonio, egiziano, abbandona le ricchezze e gli agi della sua famiglia d'origine lasciategli in eredità e si prepara ad un avita di totale astinenza, castità, privazioni e meditazioni.
Durante tutta la sua vita il mistico fu continuamente tentato da Satana che gli offrì qualunque desiderio terreno in cambio della sua fermezza nella fede, non riuscendoci, non solo, leggenda vuole che lo stesso Antonio calatosi più volte tra i gironi degli inferi abbia sottratto anime al diavolo!
Concludo queste viaggio sul tema, con la mia versione preferita, quella più visionaria tra le visonarie versioni,
Ovvero quella di Salvador Dali


Il santo  è in primo piano sull'estrema sinistra, con l'aureola è ritratto magrissimo scarno e nudo, in ginocchio impugna una croce per respingere l'avanzare delle visioni che si manifestano sotto forma di animali realistici quali un cavallo e degli elefanti, l'elemento aberrante è dato dalla forma delle gambe affusolatissime e sottili, incapaci di sorreggere la mole del corpo dei pachidermi, nella realtà, ma qui siamo nel territorio dei sogni e le figure zoomorfe sembrano essere si ancorate al terreno ma appaiono come attratte dall'alto e tirate allungandone a dismisura le zampe.
Su due degli elefanti c'è un obelisco, come quelli egiziani, forse un richiamo alle origini natali del santo?  un altro elefante regge una scultura aurea di una fanciulla,altri delle costruzioni cupoliforme, simboli del potere capitalistico. In lontananza delle misteriose figure atte ad adorare i falsi idoli.



<<Perchè vi ho parlato delle tentazioni di Sant'Antonio? non solo per condividere con voi queste tele, anzi vi invito a cercare le numerose versioni che i pittori ci hanno lasciato nel corso dei secoli, che non ho riportato ne citato, tutte molto interessanti!
E' che in questo periodo mi sento proprio come il mistico, senza peccare ne di blasfemia ne avere visione alcuna, io non vedo demoni inviati dagli inferi ma i miei demoni interiori, paure, dubbi... non riesco ad avere la mente lucida da decodificare fatti ed eventi, parole, non riesco a capire se certe sensazioni sono reali o solo frutto di paure recondite o peggio di desideri inconfessabili?>>