martedì 3 aprile 2012

La pala di Rosso Fiorentino

Quando, durante il mio percorso scolastico, seduto al banco, voltai pagina al libro e mi ritrovai dinanzi a quest'opera, fu come uno shock: dopo le perfette armonie, di Leonardo, le grazie di Raffaello e le ipertrofiche anatomie michelangolesche, quest'opera così strana, mi apparse ancora più insolita, come quando abbagliati da troppa luce entriamo in una stanza ombrosa, che sembra totalmente oscura!

L'opera: Deposizione dalla Croce del pittore Rosso Fiorentino, conservata presso Volterra (PI) in gergo è detta pala d'altare ovvero un opera destinata a fare mostra di sè, dietro l'altare, nella zona absidale. La scena è facilmente deducibile: Il pittore rappresenta il momento della deposizione di Gesù dalla croce, la Madonna è a sinistra tra due donne, la Maddalena ai piedi della croce vestita in rosso, San Giovanni col volto tra le mani alla destra.
Abituato come ero  alla compostezza, alla perfezione di quello che era stato il rinascimento italiano, una tale opera strideva e si faceva notare con forza.
Io sono stato sempre attratto da tutto ciò che è stano, diverso.. e quest'opera incarna effettivamente  questi sentimenti.
Appartiene a quel periodo della storia dell'arte definito Manierismo.
Ora come tutti i termini, le origini sono quasi sempre di tipo dispregiativo. Il buon Vasari, fu uno dei primi ad utilizzare questo termine come sinonimo di stile.
Per chi non lo sapesse, il Vasari fu lui stesso pittore, critico, mecenate, manager di diversi artisti, un incuicione dell'epoca, molto influente, una specie di Lele Mora degli artisti và...

Nel 1700 poi, il termine assunse connotati esplicitamente negativi, e finì per indicare gli artisti che essenzialmente facevano parte dagli anni venti del  1500, sino all'avvento della controriforma, essi dipingevano portando all'estremo, quindi accusati di copiare, enfatizzandone gli stili, si diceva che dipingevano  alla maiera di..... 
In realtà il mondo in cui i manieristi si trovavano, stava cambiando e la storia delle vite umane con esso,  le ombre minacciose della riforma protestante non lasciavano presagire nulla di buono,  nelle incertezze più nere, la chiesa decise di operare una sorta di restyling generale: Il nuovo trend doveva essere sobrietà!
Il  low profile, che si tradurrà più tardi col termine Controriforma, doveva arginare la decadenza dei costumi, l'opulenza sfrontata che i successori di Pietro avevano profuso e assecondato a Roma.

Quest'opera mi piace per l'assoluta modernità che contiene, non copia nessuno, non è dipinta alla maniera di nessuno, anzi! anticipa stili che verranno di ben quattro secoli dopo.
Vero è che i colori violenti, brillanti, elettrici ricordano le cromature care a Michelangelo, se si pensa a quel mix di colori psichedelici della volta della cappella Sistina, o del Tondo Doni, (se c'è una cosa che mi rende Michelangelo cosi simpatico, è la ga(y)ezza dei suoi colori!)
Ma l'artista compone l'opera con un rigore geometrico, che rasenta l'astrazione, la croce ad esempio, pur essendo sporcata da un minimo di ombre risulta piatta, astratta, sospesa, con un azzurro  irreale alle sue spalle, più che un paesaggio una scenografia, che ricorda i palazzi metafisici dipinti da De Chirico, più che tessuti urbani, quinte sceniche.
Il Cristo è verde,  il pittore sceglie dunque un colore arbitrario, autonomo, per conferire drammaticità. Il verde è un colore che esprime malattia.
 Per chi lo ha visto, potrà fare un parallelo con  la faccia di Totò diretto da Pasolini colorata di verde, quando interpretava il  personaggio di Iago, nell'episodio: Che cosa sono le nuvole?
verde è il colore dell'invidia, il verde conferisce tensione emotiva, dramma.
Le vesti dei tanti personaggi sono geometriche squadrate, sembrano oggetti cubisti, come scolpite nel legno e scartavetrate. Le teste i volti geometrizzati anch'essi, che ritroveremo nel novecento in Ritratto di Silvia Cenni di Felice Casorati, con la sua testa "a uovo", vestiti dalle pieghe inamidate come quello della Maddalena, o San Giovanni che sembrano stirate con quintali di appretto.
I colori scelti da Rosso Fiorentino sono ancora più arditi di quelli del buon Michelangelo: giallo limone, arancio- rosso, verde,
I personaggi sulla scala sono sospesi, figure al vento, o in bilico come trapezisti di un circo.

Ora provate a dimeticarvi quello che vi ho detto di quest'opera: e fermatevi a contemplarla soltanto, non vi sembra che sia senza tempo?
Potrebbe essere benissimo stata dipinta nei primi del novecento, o da un artista contemporaneo ?
è questa a mio parere la sua forza, modernità assoluta, e mistero.
Voglio dire: prendete la Gioconda, La Nascita di Venere di Botticelli o una  qualsiasi chiesa Barocca, sono riconducibilissime all'eopca in cui sono state create anche all'occhio meno allenato?
Nessuno penserebbe che siano state create in epoca moderna, diremmo: <<si vede che sono antiche!>> quest'opera invece secondo me è atemporale, innovativa, rock.


Nota dell'autore: Mi rendo conto che l'argomento può risultare ostico ai più, e le mie potenzialità narrative sono limitate, perciò se non vi ho annoiato dopo il secondo rigo, ma avete avuto la pazienza di leggere tutto, ho inserito diversi link, per chi vuole approfondire. Basta fare clik sulle parole evidenziate!

13 commenti:

  1. Bellissimo post!
    Credo che il Vasari si stia rivoltando nella tomba dopo il paragone con Lele Mora.
    Come possiamo aggiungere qualcosa!?
    Effettivamente il Rinascimento è l’apice dell’arte, la perfezione ecc., ma gli altri movimenti come in questo caso il Manierismo ci regalano qualcosa di diverso… Del Manierismo avevo fatto solo il Parmigianino e il Tintoretto. Concordo che i corpi siano piuttosto squadrati, così come i drappeggi delle vesti e il color livido del cristo…
    P.S. Se le persone dovessero annoiarsi…, che te ne frega!
    Ti saluto

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    1. non è che penso esattamente quello del vasari, però non so perchè ma mi è sempre stato un tantino sulle palle... ^__^

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  2. E a proposito di opere senza tempo hai mai visto "l'apertura del quinto sigillo" di El Greco (ma anche altre sue).
    Incredibile, più giovane del Rosso (siamo alla fine del '500), ma abituati al "rinascimentale classico", anche questo pittore è "fuori" come un balcone e le sue opere potrebbero tranquillamente guardare a quelle dell'800, incredibili visionari.
    Geni.

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  3. Uno dei miei dipinti preferiti in assolutissimo e forse il primo che ho amato visceralmente è il "Mosè difende le figlie di Jetro", sempre del Rosso. Magnifico.

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    1. ciao Alberto, e benvenuto! effettivamente mi sono andato a vedere l'opera di El greco che mi hai segnalato, ed è straordinario come si possa attribuire, per tecnica pittorica, non per contenuti però! l'opera all'espressionismo!!!

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  4. Incredibile..in effetti appena ho visto la foto pensavo si trattasse di un'opera moderna! E comunque non mi hai annoiato per niente..anzi!!

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    1. E' davvero un opera affascinate! Andre sò contento se non ti sei annoiato!! ;)

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  5. Sempre molto interessanti le tue lezioni d'arte. Effettivamente non avrei collocato quest'opera in quel periodo storico. Molto rock, come dici tu. Vista così però non mi appassiona tantissimo, ma una pala d'altare va anche vista nelle sue dimensioni che sono in genere importanti e fanno la differenza anche sulla percezione dell'opera.
    Mi piace quando dici che sei sempre stato attratto da tutto ciò che è strano... diverso... Lettura interessante che riguarda l'arte ma anche la vita in generale e crea una curiosità che fa allargare il pensiero e permette di avere molti sguardi non conformisti sul mondo.

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    1. hai detto bene è un opera molto grande, errore grandissimo il mio non riportare le dimensioni, andrebbe sempre fatto! certo che sei un ottimo osservatore tu! devo precisare inoltre che non ho trovato immagini con i colori giusti, sono tutte troppo scure o sbiadite, mentre sui libri la si può osservare nelle sue reali tonalità, ti garantisco che ha dei colori davvero accesi e contrastanti... che qui non le rendono giustizia...

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  6. grazie!sono interessantissimi per me i tuoi post specie quelli sull'arte antica ,che preferisco!per deformazione professionale di tanti artisti conosco solo le solite opere o i particolari di opere,che vanno piu' o meno di moda nell'arredamento delle case dei comuni mortali:)infatti di Rosso Fiorentino praticamente conoscevo solo i soliti putti presi da suoi quadri!per me è si!!:)

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    1. Grazie a te che mi leggi Lost!! anzi Mara! ^__^
      quindi mi vuoi dire che c'è gente mette riproduzioni di opere in casa? mmmh...

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  7. In effetti è molto metafisico, potrebbe essere un quadro di Raffaello rifatto in stile De Chirico e rielaborato da Andy Warhol ;)
    Comunque, io, che a scuola poco filavo l'arte credo per colpa di una ricerca su Kandinskij, oggi adoro tutte le varie versioni delle strisce di Philippe Daverio: il suo modo di presentare l'arte è totale e infinitesimale. ;)

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  8. Si will! i programmi di Daverio sono sempre ben fatti.... anche io non ne perdo uno...

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