martedì 29 maggio 2012

Burri/Beuys: Due vite, due artisti un fato parallelo ....

Chissà cosa avrebbero fatto della loro vita Joseph Beuys e Alberto Burri se non fossero stati travolti dagli eventi sorprendentemente paralleli, che hanno caratterizzato le loro esistenze. Gli eventi sono quelli della seconda guerra e gli accadimenti ad essa correlati.
Entrambi studiano medicina, entrambi partono per il fronte. Entrambi elaboreranno questa drammatica esperienza grazie all'arte.
Burri partecipa al conflitto in qualità di medico da campo, verrà fatto prigioniero per diverso tempo dagli americani, per poi essere rilasciato a conflitto finito.
Beuys seppur studente di medicina parte al fronte come aviatore, già membro della gioventù hitleriana, il suo aereo precipita e viene ritrovato in fin di vita da un tribù nomade di tartari che lo curano secondo le loro pratiche medico- rituali: sarà cosparso di grasso e avvolto in una coperta di feltro.  Per destino o per effetti realmente terapeutici, il giovane viene salvato e da quel momento la sua vita non sarà più la stessa.
I due al termine del conflitto reinventeranno le loro vite dedicandosi completamente all'arte.
Burri utilizzerà dapprima sacchi,

che lo hanno reso celebre, assieme ad altri materiali di rifiuto, per dedicarsi nell'ultima parte della carriera alle ciclo delle combustioni. queste opere sono quelle più suggestive, attraverso il fuoco, della fiamma ossidrica che brucia , modifica, contorce, cambia la forma alla materia.
Molto belle sono le plastiche che si liquefanno drammaticamente come i corpi, abusati, tribolati, ustionati dei tanti soldati che da medico avrà visto negli ospedali da campo.
sembrano ferite sanguinanti ed infette, corpi straziati dall'orrore della guerra....



le plasiche bruciate sono tra le mie preferite, altre opere che avrei voluto fare io.....
personalmente ci vedo tanti volti, volti di prigionieri che guardano l'obiettivo di un reporter di guerra.....

Beuys invece scavalcherà il tradizionale oggetto artistico, dell'italiano Burri per dedicarsi alla nuova forma espressiva delle performance artistiche.
L'artista tedesco si traveste, si copre col feltro e si cosparge il viso di grasso, il suo ruolo è a metà tra il performer/artista, e lo Sciamano, l'evento più che un happening teatrale e artistico appare un rituale magico-religioso creando un forte contatto empatico col pubblico.

Altre volte saranno gli oggetti ad essere ricoperti dal feltro, con sopra una croce rossa, simbolo dell'aiuto umanitario (un pianoforte, una custodia musicale) che assieme al grasso saranno gli elementi ridondanti della sua produzione artistica.
Materiali magici, dai poteri curativi, che lo  hanno salvato dopo il disastro aereo.

Sono materiali da cui passa l'energia, materiali che permettono il fluire delle forze salvifiche.
Beuys partito al fronte come convinto nazista, ne tornerà completamente trasformato, sia umanamente che ideologicamente, tanto da dedicare anche un opera all'orrore di Auschwitz.


Nella critica ufficiale i due artisti sono molto distanti concettualmente,e artisticamente e non vengono mai accostati assieme, io in questo post ho cercato un fil rouge che li unisce che mi pare sin troppo evidente, se non secondo i parametri della critica d'arte, quanto su quella delle umane esistenze, di un fato sorprendentemente affine, dalle astrologiche coincidenze....
Molto affascinate e questo tornare alla vita, dopo un'esperienza cosi traumatica e realizzando qualcosa di creativo, vitale,poetico, nobile eppure così dannatamente concreto come l'arte....

domenica 20 maggio 2012

Ciao, che si dice sulla Terra?


Sangue sul pavimento, Francis Bacon, ,1986


Si sta come 
d'autunno
sugli alberi
le foglie
soldati, Giuseppe Ungaretti


giovedì 17 maggio 2012

Alla mia pazza Farmacia

"Un post sulla farmacia, e i farmacisti?
Dopo aver letto della "favolosa" Farmacia a Roma, nel blog di Andrea, mi ero ripromesso di scriverne uno anche io, che  purtroppo non ha nulla di culturale, ne di interessante rispetto al sopracitato."

Confesso che un semi-ipocondriaco come me, conosce tutte le farmacie della sua zona, a memoria, e mentre sfoglio il giornale non di rado mi capita di controllare quale sia la farmacia di turno nel week -end, perchè non si sa mai...
Nel precedente post, ho ascritto che mi sarebbe piaciuto fare il farmacista, effettivamente è un bel lavoro: camice bianco, che fa tanto ER, e poi io sto bene col bianco, ambiente salubre, possibilità di rifornirsi come e quando si vuole, avere competenze per fabbricarsi droghe di svariati tipi, peccato che sia una totale schiappa in chimica, del tipo che dopo il concetto che:
 -due atomi di Idrogeno più un atomo di Ossigeno creano una molecola di acqua -
mi sono perso, un po come in latino, dopo la seconda declinazione: catasrofe...e quindi addio alla professione di farmacista....
Ma tornando a bomba, io scelgo di frequentare una farmacia anche in base ai farmacisti che ci lavorano, il più delle volte carini, il più delle volte gay...ma è possibile che sia un lavoro così gettonato? mah...
Ma la mia farmacia preferita non è tra queste, come si potrebbe facilmente dedurre.
No! la mia preferita  è in una dimensione a se stante, fuori da ogni logica.
Si trova in una casa in periferia lungo la statale, non in città, per questo motivo i farmacisti, una coppia molto colorita di mezza età, ne pensa di ogni per scoraggiare i ladri, con tutta una serie di fantasiosi cartelli:

ATTENZIONE CANI AMMAESTRATI ALL'ATTACCO! CATTIVISSIMI!


ATTENZIONE ZONA ALTAMENTE VIDEO-SORVEGLIATA CON TELECAMERE POTENTISSIME!


ATTENZIONE NON SOSTARE NEL PARCHEGGIO PIU' DEL TEMPO NECESSARIO AGLI ACQUISTI

Poi i cartelli sgrammaticati o del tipo: "20 centesimi la caramella" , dove la, sta per
e affissi alle pareti, in alto ma ben visibili,tutta una serie di souvenir della stesso tipo, quali  piatti decorati a mano con bassorilievi delle varie località visitate negli anni, puoi trovare il piattino di Ischia, "Ricordo del Gargano", isole Eolie, Isola d'Elba, Sicilia e cosi via...

Loro sono "simpaticissimi": urlano di continuo, si parlano a distanza, del tipo: 

-lei al banco: Franco ce l'abbiamo la Tachipirina da 1000 mg?
-lui nel retrobottega :No! per chi è???(che te frega?) dai da 500 che è troppo forte, chi è sto  pazzo? (cioè io)poi si sente male!(peccato che era per mio padre e che era stata prescritta dal medico)
ecco la scena è un pò questa...
Poi, se il Signor farmacista è in disaccordo col parere del medico, "apriti cielo!!"comincia  a borbottare e a maledire, e stigmatizzare la proverbiale superficialità dei medici...e non di rado ci scappa la parolaccia!
Loro però hanno questa deontologica abitudine di non chiedere la ricetta, di fregarsene proprio, quini tu gli chiedi un farmaco anche senza prescrizione e loro: -vai tranquillo domani te la fai fare... (e chi gliela ha mai portata?)

ma la cosa più strana e fuori dal mondo che hanno è il cartello, che Non troverete Mai in nessuna zona di Italia, con su scritto:


SI ACCETTANO LISTE NOZZE PER MATRIMONI

Giuro che non sto scerzando, voi ditemi di grazia chi farebbe una lista nozze in una farmacia? per ordinare cosa???? Lexotan per sopportare più indulgentemente le fatiche di un matrimonio? 
Forse solo due novantenni prossimi alla morte, potrebbero comprare, pannoloni, flebo catetere Confetto Falqui e naturalmente Viagra....

Capite perchè la amo???





lunedì 14 maggio 2012

Che lavoro vuoi fare da grande?


Qualche giorno fa ho chiesto ad un mio amico, se riteneva il lavoro che svolgeva soddisfacente, con grande meraviglia mi ha detto che lo trova noioso e ripetitivo, dopo avergli fatto notare che è uno dei pochi fortunati che può fare il lavoro per cui ha studiato, gli ho riformulato la domanda chiedendogli cosa avesse voluto fare allora, potendo scegliere, e candidamente e con tutta la normalità del mondo mi risponde La rock star
-ma come??- ho risposto...
Rilanciata a me la domanda, mi sono scoperto un grande sognatore  anche in questo campo, vero è che in questi tempi di crisi siamo un pò tutti qui a sognare un lavoro, più che sceglerlo.

Elenco dei mestieri che avrei voluto fare nella vita:

Astronauta
Cantante
jweller designer
Web designer
Impiegato
Insegnante
Artista
Attore
Spogliarellista
Attore-porno
Escort
Oculista
Scienziato
Designer
Arredatore
Architetto
Scenografo
Costumista
Farmacista
Creatore di profumi
Stilista
Papa
Re
Ambasciatore italiano ad Haiti
Regista
Scrittore
Vigile urbano
Venditore di mobili
Pasticcere
Receptionista D'albergo(di notte)
Commesso da Dior, Armani (nomi così)
Commesso da Ikea
Barman (che faccia solo coktail)
Guida turistica
Archeologo
Paleontologo
Entomologo
Vetrinista

...e molti altri ancora.

Mario Sironi, L'architetto

Di questi mestieri, alcuni li ho svolti davvero, altri sono rimasti sogni infranti, molti semplici supposizioni....

giovedì 10 maggio 2012

Strike a pose!

In questi giorni ho un pò di cose da fare, tra le tante sono alle prese con una nuova tela, sono reduce dal primo week-end al mare con i mie amici, sto organizzando il lavoro di questa estate, (spero che il progetto vada in porto) e non ultimo, mi godo e gusto le prime sessioni di tintarella, del resto vivere in una villa, circondata da circa 5 ettari di terreno, lontana da occhi indiscreti avrà i suoi privilegi? Certo, non posso stare tanto tempo all'aperto, e devo cercare col lettino una zona a ridosso di un muretto per ripararmi dal vento, che risulta ancora fastidioso...ma i primi risultati si notano, seppur con poche sporadiche ore di sole: una belle pelle  ambrata che fa invidia a molti di questi tempi in cui sono tutti ancora pressochè bianchicci.
Cosi per passare il tempo quando non sono steso supino, leggo qualcosa, l'altro giorno mi sono portato dietro il vecchio manuale di storia dell'arte delle superiori, e ho notato che ci sono diversi ritratti di gentiluomini in pose quanto mai equivoche, pose da diva,  atteggiamenti velatamente effeminati che mi hanno fatto sorridere, insomma, tralasciando gli ovvi parrucconi incipriati e le culotte della corte francese prerivoluzionaria, mi sono reso conto che c'era una certa passività in voga per l'europa del XIX secolo...
Li condivido con voi sperando che nessuno si indigni e mi citi per Villipendio del patrimonio artistico!

J.D. Ingres: Autoritratto a  24 anni
provvidenziale uso della mano lasciva che tiene il mantello svelando appena l'omero
Tranquillo Cremona: Ritratto di Nicola Massa
tipico soggetto affetto da "sindrome del polso leso"
J.H.Tischbein: Goethe nella campagna romana
Il Buon Goethe ritratto alla maniera di Paolina Bonaparte...chi lo avrebbe mai detto?! avrà ispirato lui il Canova?
J.L. David: Napoleone al passo del Gran San Bernardo
hanno usato  più macchine del vento qui che nei video di Laura Pausini, e poi il drappo rosso, e la criniera friseè... favola....
E.Manet: Ritratto di Emile Zola
 schiena ritta con accavallamento stile Alba Parietti...

Come dicevo perdonate la superficialità e stupidità del post, vero è che siamo a maggio e di questi tempi a scuola si faceva i cretini, e si sentiva già l'arrivo delle vacanze, scherzare sugli artisti, gli scrittori era un modo per festeggiare la fine di un percorso....non temete tornerò presto serissimo....

giovedì 3 maggio 2012

Sono Tentato da cosa?

La storia dell'arte è costellata di tele il cui soggetto sono Le tentazioni di Sant'Antonio,
 Bosh ci restituisce una versione didascalica e ricca di minuziosi particolari di gusto tipicamente fiammingo. Sulla tela sono rappresentati tra le tante mostruose creature persino i pesci volanti, frutto della  fervida immaginazione di Satana inviati per tentare il povero santo.

 Anche Cezanne ci offre una sua versione delle tentazioni diaboliche, ma il pittore, lo inserisce nel contesto tipico dell'epoca impressionista con un un imponente nudo femminile in primo piano che sostituisce le moltitudini di personaggini da presepe dell pittore olandese Bosh...
Restando nel tema delle tentazioni della carne, che erano solo alcune a cui il santo fu tentato, vi è una tela di un pittore poco conosciuto che mi piace tantissimo, oltre che per la sensualità, per il pathos di cui è pervasa la scena.


La tela in questione dipinta da Domenico Morelli, conservata presso la Galleria Borghese a Roma, mostra il santo nella grotta-rudere abbandonato dove visse per circa 20 anni nutrendosi solo di pane e acqua e pochi ortaggi che coltivava da sé, a proposito visse oltre i cent'anni, e poi dici che una dieta povera di grassi non renda giovani in eterno!
L'asceta è dipinto giovane, con le mani incrociate è lo sguardo teso intento a respingere la lussuriosa figura che compare da sotto il suo giaciglio, in tutta la sua carnalità, e altri volti di donne poco percepibili, sono sul lato sinistro e alto della composizione pittorica, alla sua sinistra compare incisa sulla parete una croce. Lo stesso santo appare in volto preso da una smorfia che rivela o profonda sofferenza, o il suo complementare , profondo piacere, nota fetish molto intrigante: i bei piedi affusolati che sbucano dalla lunga tunica.
Volendo conoscere la storia di Sant'Antonio Abate, riassumendo i soli fatti salienti: Il giovane Antonio, egiziano, abbandona le ricchezze e gli agi della sua famiglia d'origine lasciategli in eredità e si prepara ad un avita di totale astinenza, castità, privazioni e meditazioni.
Durante tutta la sua vita il mistico fu continuamente tentato da Satana che gli offrì qualunque desiderio terreno in cambio della sua fermezza nella fede, non riuscendoci, non solo, leggenda vuole che lo stesso Antonio calatosi più volte tra i gironi degli inferi abbia sottratto anime al diavolo!
Concludo queste viaggio sul tema, con la mia versione preferita, quella più visionaria tra le visonarie versioni,
Ovvero quella di Salvador Dali


Il santo  è in primo piano sull'estrema sinistra, con l'aureola è ritratto magrissimo scarno e nudo, in ginocchio impugna una croce per respingere l'avanzare delle visioni che si manifestano sotto forma di animali realistici quali un cavallo e degli elefanti, l'elemento aberrante è dato dalla forma delle gambe affusolatissime e sottili, incapaci di sorreggere la mole del corpo dei pachidermi, nella realtà, ma qui siamo nel territorio dei sogni e le figure zoomorfe sembrano essere si ancorate al terreno ma appaiono come attratte dall'alto e tirate allungandone a dismisura le zampe.
Su due degli elefanti c'è un obelisco, come quelli egiziani, forse un richiamo alle origini natali del santo?  un altro elefante regge una scultura aurea di una fanciulla,altri delle costruzioni cupoliforme, simboli del potere capitalistico. In lontananza delle misteriose figure atte ad adorare i falsi idoli.



<<Perchè vi ho parlato delle tentazioni di Sant'Antonio? non solo per condividere con voi queste tele, anzi vi invito a cercare le numerose versioni che i pittori ci hanno lasciato nel corso dei secoli, che non ho riportato ne citato, tutte molto interessanti!
E' che in questo periodo mi sento proprio come il mistico, senza peccare ne di blasfemia ne avere visione alcuna, io non vedo demoni inviati dagli inferi ma i miei demoni interiori, paure, dubbi... non riesco ad avere la mente lucida da decodificare fatti ed eventi, parole, non riesco a capire se certe sensazioni sono reali o solo frutto di paure recondite o peggio di desideri inconfessabili?>>