martedì 31 gennaio 2012

Che ne sarà dei nostri ricordi?

Che ne sarà dei ricordi? scene di vita quotidiane, immagini sparse nelle nostra mente, affidate ad una moltitudine di neuroni, cellule niente più, vere custodi delle nostre vite. Le nostre memorie sono affidate ad un ammasso di carne, e quando questa carne e questo sangue andranno a male anche i nostri ricordi finiranno putrefatti.
Nessuno potrà sapere che odore avesse la casa dei miei nonni,
i pranzi, il cibo preparato con tanta premura....
Chi potrà ricordare com' è stato il mio primo giorno di scuola?
la prima volta che ho fatto l'amore?
la felicità traboccante di quando mi sono innamorato davvero, per la prima volta.
I miei giochi preferiti da bambino.....i miei giorni al mare d'estate.
la fissa di salire e scendere le scale quando avevo cinque anni....
copyright Nato_Stanco

Nessuno, e nessuno fregherebbe, come non importerebbe a me dei vostri.....
La memoria dei morti rivive nel ricordo dei vivi, è vero fino ad un certo punto, basterà che anche essi muoiano per esaurire anche questo barlume di speranza.
Fatta esclusione per grandi uomini resi celebri dalle loro azioni e meriti, o demeriti, noi gente comune non solo finiremo dimenticati, ma a cadere nell'oblio saranno i nostri ricordi, il nostro pensiero, le immagini impresse nel nostro cervello, migliaia e migliaia di vite si sono susseguite e tante ne seguiranno.... senza lasciare traccia.....
in saecula saeculorum.

lunedì 30 gennaio 2012

Il Bello della natura...

In principio fu Albero Angela, figlio di Piero (mio idolo e nonno putativo) che ci guidava tra le meraviglie della natura, e le scoperte degli uomini che hanno cambiato il mondo, con un approccio scientifico, modi educati, con un  garbo ed un' eleganza che  rendono Albero un uomo affascinante, personalmente lo trovo in un certo senso anche un pò avvenete non fosse altro che per  la sua profonda cultura per me fonte di seduzione.
Poi su italia uno, la divulgazione scientifica perde in spessore e la natura in Wilde/oltrenatura,  viene mostrata oltre i suoi aspetti  normali, vengono spettacolarizzati fenomeni tra i più singolari e disperati, tanto da far riaffiorare i ricordi di quei famosi circhi dove c'era il famoso baraccone dei fenomeni. 
La trasmissione scivola nel grottesco mostrando soggetti umani affetti da malformazioni e casi clinici sempre più gravi e singolari che si traducono in pretesti per accrescere la morbosità della gente. Più che mostrare appunto si tende a spettacolarizzare, una trama già  tristemente narrata nel film Freaks.
In questo spettacolo condotto magistralmente(?) dalla famossissima e bravissima(!) Fiammetta Ciccogna,  alla quale vorrei tanto chiedere a chi ha dato il cuore, o di chi è figlia per aver colonizzato e così rapidamente, i palinsesti tv con un semplice spot televisivo? mah....
ad ogni modo,
in questo programma troviamo la rubrica, (perdonate il termine retrò!)
di Bear Grylls, al quale per avvenenza e prestanza fisica perdono il fatto di essersi scelto questo nome d'arte, di cui ignoro le ragioni.
Il virus reality deve aver influenzato il nostro eroe che come fosse un naufrago dell'isola si lascia catapultare da un elicottero un pò ovunque nei vari ambienti estremi del pianeta, mostrandoci come sopravvivere nel caso capitasse un giorno, anche a noi.
Dubito che se mai  naufragherò tra le foreste della Papuasia mi ricorderò di quello che avevo visto magari dieci anni prima in uno show televisivo di Italia1...ma comunque apprezzo lo sforzo, e sono anche curioso di scoprire le tecniche di sopravvivenza  che via via ci mostra, dopotutto spero sempre che possa denudarsi da un momento all'altro per ragioni che ignoro....come ogni tanto accade.
La cosa invece che non sopporto e la sua continua cattura e uccisione di tutto ciò che si muove sul suolo durante il suo cammino, una volta ha persino ammazzato un coccodrillo e mi chiedo: primo siccome è palese che è uno spettacolo, ci sono le telecamere! non è davvero rimasto solo senza cibo,e tutto il resto, era proprio necessario uccidere, un animale solo in funzione di uno programma? In secondo luogo, noi gente di città potremmo mai soli ed affamati uccidere un coccodrillo??  la risposta è no.
Sorpresa delle sorprese! cosa ci fa il bel jake Gyllenhaal assieme a Bear e per giunta nudi?????

Per non parlare poi di tutti gli insetti larve e ragni che fa fuori....

Ultimamente su La7 un nuovo avventuriero, un esploratore mostra invece dei bellissimi filmati di tipo puramente documentarista, per esempio se cattura un serpente lo fa solo per mostrare da vicino il rettile, che poi lascia immancabilmente libero di andare, oppure una volta ha salvato un piccolo di bradipo, rimasto orfano da morte certa portandolo in un ospedale per animali, sono contento di dire poi, che si tratta di un italiano, Vincenzo Venuto, che posso affermare essere anche un tipo interessante sotto tutti gli aseptti, insomma un bello della natura....



venerdì 27 gennaio 2012

Il ragazzo del caffè

Io amo il caffè, lo bevo da quando avevo circa 11 anni.
Però ho le mie regole e preferenze riguardanti questa bevanda: soprattutto di inverno bevo il caffè della moka o al massimo quello di tipo americano, il solubile, che fa schifo a tutti, ma a me piace tanto,misteriosamente!
infatti quando qualcuno mi sorprende a bere questo tipo di caffè mi guarda come se stessi bevendo  sangue di bambino, e con gli occhi sgranati tutti puntualmente mi dicono : <<ma come fai??? io lo odio non riesco proprio a berlo!! blahhhh!!>>
a me invece piace, perchè di mattina un bel tazzone pieno di caffè  caldo mi riempie il cuore, odio invece il caffè in microdosi delle macchine tipo quelle del bar che sono sempre freddi bruciati e finiscono in un secondo!
anzi, invito chi come me apprezza il caffè solubile  A FARSI AVANTI, voglio conoscere almeno  UNO COME ME con il mio stesso  PROBLEMA!
Dopo questa dovuta premessa, dovete sapere che mio padre è uno che si farebbe fregare da chiunque, comprerebbe tutto e da tutti.
avete presente il detto: venderebbe pure la sabbia ai Tuareg?  beh lui sarebbe il Tuareg della situazione! farsi convincere a comprare una di queste nuove tipologie di macchine per il  caffè che vanno a capsule è stata l'ultima sola che si è fatto infliggere.
Capite ora perché appena si presentò con questa macchina del caffè per me fu come portare una bestemmia in cucina! queste macchinette diaboliche oltre ad impegnare molto più caffè del dovuto hanno pure un potere inquinante impressionate perché ti ritrovi il secchio della spazzatura piena di plastica!e poiché sono progettate per ospitare capsule solo del loro caffè non ci puoi mettere  altre marche o comprarle dal supermercato, non entrerebbero! dunque ti obbligano a vivere in simbiosi col proprio fornitore di zona!! che diventa praticamente il tuo pusher!

Quando mio padre mi diede il biglietto da visita, mi disse di contattare quel numero per richedere la prima fornitura di caffè io andai su tutte le furie, e al telefono tirai fuori tutta l'acidità che la mia bile potesse contenere.
Il poveretto al telefono si dovette sorbire tutta la mia ira, e mestamente mi disse che sarebbe passato di lì a pochi giorni per la prima fornitura.
Io sinceramente mi aspettavo un uomo in là con gli anni, senza farmi un'idea di come fosse fisicamente, non ci avevo proprio pensato, tanto ero contrariato.
E finalmente venne il giorno in cui si presento a casa, io ero in garage intento a scolpire il polistirolo, e questo particolare non è da trascurare....
Quando mi si palesò davanti, volevo morire: un ragazzo sui venticinque... alto sul metro e novanta, capelli rasati, moro, con occhi verdi azzurri, enormi.
Occhi cosi luminosi da avere, tutte quelle palline luccicanti all'interno, come gli occhi di Candy Candy... o lady oscar! avete presente?
Una voce profonda e calda, che al telefono stranamente non avevo notato! tanto ero stato spocchioso!  fisico non palesemente palestrato, ma comunque atletico, che io preferisco tra l'altro al primo.
Beh ricordate io cosa stavo facendo? ero sporco puzzavo di petrolio, con un maglione infeltrito da accattone, capelli arruffati e immondi, corredato da squallidissimo camice blu da lavoro.... insomma un cesso, come se mi avesse vomitato uno scarafaggio!
Volevo morire, e a queso bisognava aggiungere la vergogna per la figura di merda fatta al telefono giorni prima quando lo avevo mandato a fan*** a più riprese!
Con proverbiale savoir-fare dissi di attendere andai imprecando in camera per recuperare i soldi, e ci salutammo, dandoci appuntamento al mese successivo.


venerdì 20 gennaio 2012

Ma chi ti scrive i versi?

Lo so, lo so, parlarne non risolverebbe comunque il problema, i ragazzi di amici continuerebbero ad esistere, ma io dico: non bisogna mica essere degli snob con la puzza sotto al naso per criticare senza possibilità di riserve quegli adorabili ragazzi!! che purtroppo grazie ad uno stuolo di scolarette in preda ai primi sussulti ormonali, fanno di questi sfigati degli idoli incontrastati della tv e dei palchi, sino a quello di Sanremo.
Marco Carta, prima, MR. Fare l'amore in tutti i laghi poi, la Amoroso, che voglio dire: cavolo e fatele cantare una canzone un tantino meno endovenosa, un tantino meno: sto per tagliarmie le vene nella vasca da bagno! lasciatemi morire! ed invece no! Poveretta le fanno cantare delle lagne galattiche, scritte dal mio gatto quand'è in calore.
In ultimo ieri sera mentre aspettavo in macchina, fumando una sigaretta, passano alla radio il nuovo singolo della Emma, (chi????)  ma come! quella che l'anno scorso cantò con i Modà (mica i pink floyd, voglio dire ) tant'è che comincio ad ascoltare sta canzoncina... che si chiama Sarò libera e il mio primo pensiero è:  ma per quale diavolo di motivo una donna se parla più o meno di una sana sco***a deva farla diventare quasi un'ascesa mistica al nirvana... vabbè, la canzone và...e proseguono le solite carrellate di ovvietà che ci vogliono far passare per musica ma poi andando avanti col brano arriva la fatidica frase:

E poi baciarti ogni notte come fanno le zanzare

Cosaaaaa???? ma chi cavolo te li scrive i versi delle canzoni...ne ho sentite di similitudini, metafore davvero azzardate ma questa le supera tutte!!!
forse perché siamo ancora sotto l'influsso di Twilight, e queste allusioni vampiresche avranno mosso la penna scellerata di qualcuno? davvero siamo nella categoria pizze e fichi.
Comunque dopo questa sfido chiunque a giudicare  artisti o talenti questi ragazzini, e tutta la macchina mediatica del talent.
come diceva la Cabello nel suo programma un po di tempo fa: Ma allora vale tutto!!!!!!!!!!!!!










giovedì 19 gennaio 2012

In cucina con Benedetta



Per ridere, non so se è già venuto in mente ad altri, magari con risultati migliori del mio....

martedì 17 gennaio 2012

Quando l'arte parla d'amore

Oggi vi racconterò di quando l'arte parla d'amore, di rapporti di coppia.

Se pensiamo all'amore in arte ci vengono subito in mente  il Bacio di Klimt, dove due corpi nudi in un patchwork di colori, forme sinuose e geometriche colature di vernice dorata sono alle prese con l'Ars amatoria.
Oppure il bacio appassionato di una tela di  Francesco Hayez, pittore romantico, certo, i più staranno già  pensando: -non conosco ne questo Hayez ne la sua tela famosa!-
 ma se vi dico, soprattutto a chi è più in là con gli anni che la sua opera fu di ispirazione per una famosa scatola di cioccolatini, i più famosi d'Italia? con involucro argento e stelline blu, tutti focalizzeranno subito l'immagine di cui vi sto raccontando.
Molto più famosa è vero sarà sicuramente l'opera neoclassica di Amore  e Psiche, e tante altre opere che non potrei menzionare tutte, ne ricordare.
l'artista F. Gonzales-Torres

Io vi voglio parlare però dell'amore espresso nell'arte contemporanea che, per chi ha avuto modo di leggere i miei precedenti post, ormai ha compreso che il fare arte nel XXI secolo molto spesso significa uscire fuori dalla cornice del quadro,  consiste più in un' idea che sceglie altri canali comunicativi per esprimersi.
Un artista come Felix Gonzales-Torres, riprende i famosi cioccolatini argento a stelle blu e li posiziona in un angola della sala espositiva, questa massa di cioccolato non è di una quantità casuale, ma pesa esattamente quanto il suo compagno, altre volte caramelle saranno della quantità giusta a  equiparare il suo peso, un invito a cibarsi di lui, del suo corpo,. Uno scambio, una rottura col taboo del non toccare le opere nei musei, qui addirittura ci invita a mangiarle....
Gonzales-Torres morirà di Aids nel 1996. Nel 1991 era morto il suo partner sempre di Aids. L'artista comincerà una serie di Senza titoli semplicemente numerati progressivamente che racconteranno ed elaboreranno il dramma dell'abbandono.
Senza titolo #2 racconta di due lampadine, di quelle nude e crude, collegate tramite un intreccio di fili elettrici l'una all'altra che dipendono reciprocamente, quando la prima si fulminerà l'altra dovrà seguirla di conseguenza, una semplice allusione alla  perdita dell'altro.
In un'altra istallazione, Amanti Perfetti sul tema dell'allontanamento inesorabile  tra due amanti, due orologi sono regolati perfettamente all'unisono e fatti avviare, il tempo all'inizio scorre medesimo per i due congegni, ma col passare delle ore dei giorni, questo sincronia è destinata a spezzarsi, infatti uno dei due orologi comincerà a rallentare , o l'altro impercettibilmente andrà in avanti, col tempo il divario aumenterà ancora, fino a che sarà evidente che i due orologi segneranno orari differenti.
L'opera Manifesto con letto del 1992, invece consiste  nel affiggere un vero cartellone pubblicitario nella città di  New York, nella foto è ripreso un letto sfatto col segno evidente della presenza di due corpi che ci hanno passato la notte, una rivendicazione di libertà di amare chi vogliamo e come vogliamo, una dichiarazione contro il bigottismo omofobo. Arte che è  anche attivismo gay .

Un opera  molto poetica, dalla doppia lettura malinconica, ma anche fatalista, molto zen se la valutiamo da una certa prospettiva è invece la performance artistica di Marina Abramovic che compie assieme al suo compagno Ulay una traversata della muraglia cinese, i due amanti, e performer, si mettono in cammino lungo la muraglia, partendo da punti opposti, non si sa quando ma ad un certo punto del loro cammino si incontreranno, si saluteranno, ma ognuno proseguirà per la sua direzione, lasciandosi nuovamente, questa impresa che segnava davvero la rottura del loro rapporto sia d'amore che collaborativo descrive davvero cosa sono le relazioni umane, ci si incontra ad un certo punto del proprio cammino, ma poi si è destinati a lasciarsi andare e proseguire da soli per la propria via, quanto tempo si è stati insieme però a nessuno è dato saperlo....

Marina  abramovic insieme al suo compagno Ulay


martedì 10 gennaio 2012

Mamma sono gay, ma giuro non mi vestirò mai come Kevin!!!!


Avevo in mente per i prossimi giorni un paio di post più leggeri, dopo la "botta di cultura" a cui mi son dedicato negli ultimi giorni sul Coiti Pomeridiani.
Invece parlerò in modo molto polemico e incazzato di un fatto di cui già stamattina si parlava aspramente su molti blog soprattutto a tematiche gay.


Ovvero l'entrata in scena dell'ennesima passiva in quel teatrino di burattini che è il grande fratello.


Chi l'avrebbe mai detto che io, proprio io avrei parlato del gf nel mio blog, essi... perdonatemi lo snobismo ma in questi casi non mi vergogno di esserlo!
Ma dico io ce n'era bisogno? tirano in mezzo la scusa degli ascolti che teoricamente, un "gay felliniano", (per essere clementi con le definizioni) dovrebbe tirare su, in realtà il fatto è che gli autori di quel programma deviano completamente dalla scaltrezza  alla stupidità.
Restituendo il più delle volte, immagini stereotipate non solo per i gay,  anche per le donne-battone, e per gli etero lo stereotipo del palestrato-senza-cervello.
Tra l'altro nel team del programma dovrebbe esserci un gay dichiarato, ovvero Signorini, il quale per quel che mi riguarda a perso ogni credibilità professionale quando nel suo programma, kalispera metteva in dubbio l'ideologia  di un uomo politico in relazione alla fibra tessile di cui erano fatti i maglioni che indossava, e con l'intervista a Ruby Rubacuori, intervista neppure degna di un commento.
Dicevo, Il caro esponente gay, non ha fatto una piega nel accettare di buon grado l'ennesima checca, avrà pensato, almeno sembrerò io più virile?
Se la rideva compiaciuto signorini, tutto ciò mi fa schifo, penso ai tanti ragazzini, uomini gay, che stanno pensando di fare coming out, e magari pensano: e se mia madre crede che siano tutti cosi?....., cosa penseranno i miei compagni di scuola? i miei colleghi di lavoro? e se  poi mi associano a sto tipo? no...no..meglio non dire nulla...
Insomma per ogni passo avanti , anche il gf contribuisce  a farcene fare uno indietro.
E' vero, ognuno è libero di essere ciò che vuole, e sto tizio sarà liberò di andare in giro vestito di rosa, ma per l'idea che gli italiani hanno sui gay, certo non contribuisce a cambiarne opinione, non ci lamentiamo allora per le dichiarazioni, del clero, Giovannardi, e fresca-fresca quella dell'esponente del pdl che ha definito Il presidente della regione Puglia una " una Signorina".
E se per caso ci buttano dentro uno che potrebbe esserlo, mica lo lasciano li nelle sue scelte, e volontà di non esporsi...no gli fanno la caccia alle streghe e mettono su un tribunale: insomma sei gay o no?
Io proporrei:
invece di pensare a dove fare il prossimo gay pride, che poi io ho tantissime riserve sulla utilità effettiva di questa manifestazione, ma tant'è sono mie opinioni, dicevo propongo di andare a fare una bella manifestazione sotto la casa del gf, anzi io la fare proprio saltare in aria quella cazzo di casa....

lunedì 9 gennaio 2012

Una giornata al museo. Merda d'Artista


Quando si affronta l'annoso argomento della  lettura di un opera d'arte contemporanea,  la relativa  difficoltà di capire cosa effettivamente l'artista "ha voluto dire" la fa da padrona.
Naturalmente mi riferisco a chi non ha studiato arte, ma che per un motivo o per un altro ha avuto modo di vedere una qualche mostra, o che per casi fortuiti si è imbattuto in un opera dal significato, nonché aspetto incomprensibile.
Per chi di loro ha in queste occasioni, reazioni di disapprovazione, sconcerto e rifiuto, reagisce cercando di screditarne il valore avanzando il concetto che l'arte non è Arte  se non rientra  negli schemi  estetici tradizionali, e se non aderisce al concetto di fisicità artistica, di manufatto artistico. Per accreditare la loro tesi tirano in mezzo la bistrattata opera di Piero Manzoni, "Merda d'Artista".


Quasi fosse il jolly da giocarsi quando la partita sembra persa, con voce saccente,
(da leggersi come fa la Littizzetto quando imita i politici sapientoni, che sparano minchiate, pensando di dire verità incontrastabili) esclamano:

-e allora...merda d'artista? la chiami arte quella he?? ma per favore???-


il grande paradosso è che Manzoni con quell'opera ha voluto proprio riflettere sul concetto che loro affannosamente cercano di combattere, e di cui si scandalizzano e in un certo verso si troverebbe dalla loro parte!

Chiarisco subito non voglio dilungarmi con discussioni culturali tipiche del settore, chi già studia arte conosce benissimo, vorrei invece rivolgermi in modo semplice proprio a chi ha voglia di capire, del resto per me è sempre una gran vittoria e soddisfazione far avvicinare chi non conosce l'argomento a capirne dunque, qualcosina in più.
Dopo quel big-bang dell'arte che fu il  ready made di Duchamp, ovvero: il gesto di prendere un oggetto di uso comune come un orinatoio, e ribaltarne significato per semplice dichirazione dell'artista, che lo fa diventare una fontana, semplicemente firmandolo, dopo che con un precursore dell'arte concettuale come il surrealista Magritte  disegna una pipa e si affretta a sciverci sotto: questa non è una pipa, ovvero quella che vedete è una rappresentazione di una pipa, un insieme di colori e segni, che ci danno l'imagine dunque l'idea di una pipa, o di di un qualsiasi altro oggetto, l'arte contemporanea cavalca sempre più forsennatamente questi concetti.

Come potete immaginare allora, la domanda è: che senso ha dipingere, scolpire qualcosa se non è "veramente -vero" quello che rappresento?, tanto vale utilizzare oggetti già esistenti, e firmarli, in qualità di artista dichiarandole opere d'arte!
Con la sua Merda d'artista in pratica Manzoni non fa che criticare, e insieme utilizzare la poetica dell ready made, tirando la corda sino al limite estremo, portandolo al paradosso, quindi:
 - essendo io artista qualsiasi cosa io faccia va bene, posso affermare che è opera d'arte persino la mia merda ...-
"Manzoni concepì l'artista non come un ideale supereroe, ma come una macchina escrementizia: il suo multiplo Merda d'artista, scatole tutte uguali, numerate, supposte contenere la suddetta materia, è l'esempio di questa particolare vena della sua opera(cit.1)"
Manzoni continuerà su questa linea, con l'opera "fiato d'artista" ovvero un palloncino rosso, che conteneva il suo fiato, rigorosamente munito di sigillo di autenticità lasciato sgonfiare al suo destino...
altri esempi saranno le modelle che nude semplicemente firmava sulla pelle, con un pennarello dichiarandole opere d'arte, come possiamo capire qui in ballo non c'è l'opera in sè, non è questo ad essere davvero artistico, ma il gesto, "il concetto", diventando un pioniere del movimento Concettuale.
Sempre su Piero Manzoni vi esorto a cercare l'opera "Socle du monde".

In conclusione, se tanta gente parla, ricorda e si scandalizza per dei vasetti che presumibilmente contengano della cacca, lo trovo davvero meraviglioso, dopotutto non è  uno dei principi e scopi dell'arte quello coinvolgere, riflette dunque scuotere le menti?


Cit.1: Foster, Krauss,Bois, Buchloh, Arte dal 1900 modernismo,Antimodernismo,Postmodernismo, Zanichelli.

sabato 7 gennaio 2012

Breviario per la vostra prossima giornata al museo

Se non avete mai studiato, arte, se non ve ne siete mai interessati, oppure se vi piace andare per musei o mostre, ma non ne capite nulla....se vi ci hanno portato e passivamente avete accetto...


se vi capita di posare gli occhi su una banale  tela tutta blu


o su una tela con "fasce insignificanti" di colore dai toni rosso-bruni


o su un terribile quadro dove ci sono dei corpi ammucchiati che non si capisce niente, e disegnati pure male!!!




oppure una tela dove per quanto e triste, tetra lugubre mi vien da toccarmi non sia mai che mi porta sfiga!



E se mai vi dovreste trovare difronte ad un orinatoio che è messo sotto-sopra con una strana firma sul lato, e pare che si intitoli "Fontana", e vi compaiono i punti interrogativi nelle pupille,
Ignorando di trovarvi di fronte a quello che per l'arte moderna può essere paragonato alla scoperta dell'america, o la rivoluzione industriale.


Vi prego non dite:
  1. Questo potrei farlo anche io!
  2. questo potrebbe farlo anche un bambino!
  3. questa non è arte!
  4. ma soprattutto....non dite : -Ma tu lo metteresti un quadro del genere in casa tua?????-
Quando mi capita di essere accompagnato per musei da amici che non capiscono nulla di arte, molte volte mi si sono presentate scene come queste, facce stralunate, occhi perplessi e giudizi affrettati bocche aperte...o ammutinamenti di massa.
Io dico sempre che non posso insegnare loro cos'è l'arte, nemmeno io l'ho capito completamente, ne si può indurre qualcuno ad amare qualcosa, soprattutto se non la si conosce.
Ne posso fare simposi e conferenze, seminari take-away durante le visite.
Dico solo due cose...
Wassilly Kandinky nel suo Lo Spirituale nell'Arte scrive :
"Ogni opera d'arte è figlia del suo tempo, e madre dei nostri sentimenti"
è impossibile leggere un'opera, e quindi capirla se non si conosce il periodo storico in cui è stata creata,
"analogalmente, ogni periodo culturale esprime una sua arte, che non si ripeterà più. Lo sforzo di ridar vita a principi estetici del passato può creare al massimo delle opere d'arte che sembrano bambini morti"
Dunque non fate paragoni affermando che la vergine delle rocce di Leonardo, che i quadri con le dame in abiti settecenteschi sulle altalene, o che i templi dei greci sono vera arte, vera architettura, rassegnatevi non torneranno più e quando sono tornati sono stati degli scempi inauditi.
Vedi, il vittoriale a Roma, o i palazzi del potere e i Memorial Lincoln della città di Washington.
Kandinky continua  descrivendo  la società come fosse una piramide, al suo vertice troviamo l'artista illuminato, ma gli  artisti si trovano anche nelle altre sezioni, più grande è la sezione, quindi più in basso ci troviamo, più affollata questa sarà,chi è in basso, la massa, sbeffeggia e deride l'artista, e chi sta sopra, perchè non lo comprende.
Ma col tempo, essendo la piramide in movimento verticale chi si trova ai piani più bassi potrà  procedere verso l'alto e sarà più vicino al vertice e potrà meglio comprendere i pochi.
"Anche Beethoven si trovava al suo tempo, solo, al vertice, ma oggi possiamo meglio capire la sua musica", ma, procede Kandinski : "quanti anni ci sono voluti prima che una sezione più larga arrivasse dove era lui? "
in ultimo cito un libro che è come il prezzemolo per me..ovvero ci sta bene su tutto!
e cioè la frase conclusiva del Piccolo Principe: "Non si vede che col cuore",
 quindi la prossima volta che avrete un appuntamento con l'arte, tenete bene a mente almeno quest'ultima frase.


martedì 3 gennaio 2012

Seghe mentali in salsa new age, per l'inizio del 2012



Con l'avvento del nuovo anno ho pensato fosse giunto il momento di rinnovare l'aspetto del mio blog, dopo tre mesi circa dall'apertura, ho sentito la necessità di rinnovarne più che la grafica  soprattutto il colore, cedendo alla mia maniacale, millenaria predilezione per il bianco e il nero. (Amo questa combinazione dei Non-colori da molto prima che ritornasse in auge e "di tendenza" in tutti i campi come negli ultimi tempi!)


E mentre il blogger Majin79 spiegava come la necessità di ritrovare se stesso, e di chiarire le proprie idee lo abbia portato a sospendere per un pò la sua attività di blogger, mi accorgo invece che per me, è stato esattamente l'opposto, ovvero mi sono avvicinato a questa realtà e ho deciso di assecondare la scrittura, per veicolare l'ansia e lo stress che mi hanno assediato in questo ultimo periodo.


Del resto quando sto bene, sono felice ed appagato non riesco neppure a disegnare e la creatività è come assopita, sopraffatta dalle delizie della vita, meglio se frenetica, che mi trovo a vivere in quel dato momento.
Quando invece sono stritolato dalle avversità, dalle paure ecco che questo Duende, fuoriesce dalla sua piccola botola per scaricarsi come un fulmine su una qualsiasi attività artistica. Come  fossi un parafulmine, incanalo le energie per scaricarle, oltre che col disegnare o plasmare, scolpire, anche nello scrivere o leggere, riassorbendo nuova energia perché, se è vero che nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma, questa regola non appartiene solo alla fisica, ma anche alla fisica dell'etere, delle nostre emozioni.